Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

Requires Acrobat Reader.


ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

e.mail

 

Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

e.mail , e.mail2


 

 


 

Renzi, "giri elettorali" senza questione meridionale 

 

di Sergio Scarpino

 

 

Nel suo “giro pre-elettorale” il Presidente del Consiglio, nonché Segretario del suo“ personale” partito ha fatto, fra l’altro, tappa in Calabria assicurando di "rimboccarsi le maniche, sudare, per cambiare questa Regione"..

 

Mai nessuna altra   “ visita ministeriale “ fu così fugace ed infarcita di  squallide promesse!

In verità mi sarei aspettato che la mia gente di Calabria lo rincorresse buttandolo fuori  da dove  “ Cristo si fermò “.

Alla Calabria non è sufficiente  il riconoscimento di un Presidente del Consiglio dei “mille problemi … ma ci sono tutte le condizioni per cambiare e essere d’esempio al Paese”.

Ecco !

 

I calabresi avrebbero desiderato essere visitati da un Presidente del Consiglio preparato sulla problematica “ Calabria e Mezzogiorno “ non da un  distributore di slogans utili solo ad una preparatoria personale campagna elettorale.

I calabresi  avrebbero desiderato sentire  proposte  ed  un  confronto  con  le forze sociali più vive e sensibili della loro Terra e del Mezzogiorno facendo lievitare amalgamando gli interessi e le aspirazioni  di quelle che  Aldo Moro ed  Enrico Berlinguer ed in Calabria  Gullo, Mancini e Guarasci  chiamavano le vere forze del mutamento, e cioè i giovani, le donne, i lavoratori, gli intellettuali che credono  nella Calabria e nel Mezzogiorno e si battono per il suo rinnovamento ed ambiscono a governarlo.

 

La Calabria ed il Mezzogiorno, ci spiace che  il sindaco di Bari  Emiliano sia  sodale con le balle renziane, non desiderano ulteriori promesse  ma un governo che sia capace di ricercare  intorno a questioni decisive, soprattutto, l’unità morale e politica dell’intero popolo meridionale.

I calabresi  vogliono, finalmente, un governo capace di dare voce alle forze vitali dell’intero Mezzogiorno,  un governo che sia in grado di rinnovare, rafforzare e rendere più fattivo il suo impegno per l’intero Mezzogiorno e le sue isole.

 

I calabresi avrebbero voluto sentire non parole ma indicazioni sulla crisi generale del Paese che colpisce con particolare durezza le zone e le categorie sociali più deboli e, quindi la Calabria e tutto il Mezzogiorno ed i meridionali, dove cresce paurosamente la disoccupazione e riesplode e dilaga la violenza.

Lo sa il  Renzi che soltanto per mantenere nei prossimi anni gli attuali  assai modesti livelli di occupazione, occorrerà creare  al Sud dell’Italia più del doppio dei posti di lavoro che si dovranno creare al Nord? E che per il futuro, se le cose non cambieranno radicalmente dovrà temere il peggio delle proteste  accadute nel corso delle sue apparizioni fugaci ed inconsistenti ?

Allora urge una proposta politica complessiva che assuma , non solo la Calabria, ma, la questione meridionale come primo, fondamentale problema dell’economia e della società italiana. Sappia il presidente del Consiglio  che i ritardi e le tensioni del Sud, che ancora appieno non si sono manifestate, finiranno per ricadere pesantemente sull’intera comunità nazionale se non riuscirà a risolverli in una visione unitaria, più equilibrata e più giusta, del nostro sviluppo.

 

Erano queste le cose che i calabresi volevano ascoltare dal rappresentante di un governo; l’impegno  di saper  gestire una fase più avanzata dello sviluppo del Sud e delle Isole e affermare il compito dello Stato di saper  garantire – cosa che non sta dimostrando di voler, o meglio, saper fare – la legalità e la sicurezza mediante una politica dell’ordine pubblico e dell’amministrazione della giustizia che tenga nel debito conto le peculiari condizioni etico-sociali dell’intero Mezzogiorno. L’autorità e la forza repressiva dello Stato non possono bastare: Occorre che l’azione delle istituzioni, in tutti i settori, sia attenta alle moralità  dei suoi effetti.

 

Renzi-balle però, lascia alla Calabria solo vuote promesse, incapace di esprimere nei suoi sproloqui nessuna nuova indicazione di cultura meridionale capace di alimentare i processi evolutivi e di contrastare con successo le tendenze regressive.

 

E’ finito  il tempo delle semplificazioni culturali, delle denuncie emotive, delle rivendicazioni  impotenti tanto care al  primo ministro che è apparso solo “ un buon venditore di fumo” .

Oggi la Calabria, il Mezzogiorno ha bisogno di un vero governo capace di esercitare una apertura nazionale ai grandi problemi, di approccio umile e severo alla complessità della vita meridionale, di una vera conoscenza – di cui Renzi ne è totalmente privo – che afferri i nodi reali, indichi la maniera di scioglierli ed alimenti iniziative adeguate ma non vage ed illusorie speranze!

La Calabria seguirà le iniziative del governo in favore dell’intero Mezzogiorno ma si prepara ad una forte mobilitazione – che speriamo non essere violenta -  nel caso le speranze dovessero nascondere una ulteriore  “ turlupinatura”.

 

 

 

 


 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

: