Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Tecnici, efficienza, libertà

di Carlo Anibaldi

Premesso che i significati annessi alle parole ‘governo’ ‘stato’ ‘nazione’ ‘patria’ ‘chiesa’ ‘politica’ ‘crescita’ ’democrazia’ fanno a pugni con altri significati, annessi alle parole ‘solidarismo’ ‘giustizia sociale’ ‘libertà’ ‘laicità’ ‘organizzazione’ ‘decrescita’, sfido a dimostrare che le prime abbiano portato più felicità delle seconde. Premesso questo, dicevo, tocca considerare cosa è un ‘governo tecnico’, che in queste ore entusiasma moltitudini che hanno una mente aderente a quella di Casini pur senza averne le opportunità e mai le avranno nel corso della loro vita, per lo più. Quello che entusiasma è la piazza pulita che s’è fatta di una classe dirigente cialtrona, e poi c’è l’idea di ‘efficientismo’ che inebria menti forse poco abituate a riflettere. Due cose dovrebbero venire spontanee, per cominciare. La classe dirigente cialtrona era la fotografia ed espressione della maggioranza del Paese che va a votare e, dunque, non s’è fatta piazza pulita di nulla, solo una pausa per consentire ad altri di tirar fuori le castagne dal fuoco. Inoltre, l’idea di ‘efficientismo’ è tanto cara agli italiani per il semplice motivo che è cosa lontana dai sommi poeti, fantastici inventori ed intrepidi navigatori quali siamo e dunque sempreverde come aspirazione, una specie di ‘psicoesterofilia’, un ‘fuori di sè’ innato. Ho sentito con le mie orecchie persone neanche idiote tout court che si ponevano la questione di dare a Monti poteri sovrani, oltre il Parlamento, in modo che potesse lavorare con maggior ‘efficienza’. I governi tecnici sono a mio avviso la peggiore espressione del già incredibile concetto di ‘governo’. Confondiamo infatti i cattivi ‘governanti’, quelli cui siamo avvezzi, con mire personali e narcisistiche, con coloro che, pur all’interno di un millenario e dunque obsoleto concetto di Istituzione e Stato, interpretano la politica come servizio, magari con idee contrapposte alle nostre, ma onesti intellettualmente; per quanto cosa rara, è possibile. Accade invece che il tecnico di settore che sia ministro di quel settore ritenga il suo settore più importante degli altri, coerentemente con le scelte di vita, oltre al fatto che il tecnico, che persegue per definizione l’efficienza, prescinde dall’interesse dei singoli, che sono letteralmente nulla in paragone al progetto. Questi sono i tecnici, primi della classe costi quel che costi. Ed è questa la ragione per la quale nessun ordinamento mondiale prevede che siano le competenze tecniche quelle che diano esclusivo diritto a candidarsi a queste cariche pubbliche. Un militare in carriera come ministro della difesa, un medico come ministro della sanità, un banchiere all’economia, un avvocato alla giustizia e così via…E la gente? Io, voi e quei poveracci la fuori? Siamo certi che l’efficienza sia il solo criterio che possa farci ‘felici’? Molto spesso la libertà è, ad esempio, un concetto che fa a pugni con l’efficienza, la solidarietà pure, la pace pure, l’uguaglianza pure. Se lo sono domandato questo i milioni di entusiasti dei tecnici finalmente al potere? Certo che ci tireranno fuori dalla crisi…lo faranno a modo loro e non ci piacerà, non fosse altro che per il fatto che la crisi è di sistema e il sistema non cambia, si assesta su posizioni più ‘sicure’. Con la minaccia del default del ‘loro’ sistema taglieranno cento auto blu contro 1000 operai, vale a dire, taglieranno qualche privilegio odioso per poterci sfilare anche gli spiccioli dai pantaloni. Siamo funzionali al sistema quanto le scimmie al circo. Lo mettano nel conto gli entusiasti bipartisan.

 

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

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