Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

Requires Acrobat Reader.


ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

e.mail

 

Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

e.mail , e.mail2

 

 

 

 

 

 


 

Dalla repubblica delle banane all'austerità di un governo classista?

di Annamaria Rivera*

Se per assurdo fossi invitata a una cena con i signori e le signore tanto perbene che compongono il governo che salverà la patria, sono sicura che rifiuterei gentilmente. Anzitutto rischierei di sfigurare al confronto di questo salotto buono di banchieri, ammiragli, bocconiani, catto-baroni, megaconsulenti, manager pubblici e privati, qualcuno ricco come un creso. I loro abiti sobri quanto costosi farebbero risaltare l’eccesso d’informalità dei miei straccetti comprati al mercatino dell’usato. E non solo. Son sicura che mi annoierei mortalmente delle conversazioni ingessate come i loro completi e non saprei che cosa dire: che c’è di più noioso di un consesso di onesti carrieristi (in senso buono), di borghesi convinti e coerenti?

Ché questo è il punto. Prese una per una, di sicuro sono persone rispettabili e competenti, ma tutte insieme non vi sembrano giusto l’incarnazione del “comitato d’affari della borghesia” di marxiana memoria? Della borghesia in versione postmoderna, beninteso. Non più quella dei padroni del vapore, bensì del capitale finanziario, delle grandi banche, delle oligarchie e tecnocrazie: insomma, le entità astratte e impassibili, rappresentate da signori beneducati, le quali decidono se domani tu sarai ancora al lavoro o no, se potrai farti curare o dovrai affidarti al destino, se avrai la pensione oppure no, se sarai vivo o morto…

Devo confessare che mi fa anche un po’ paura, quest’insieme governativo così omogeneo per classe sociale, censo, ideologia (prevale l’orientamento liberal-liberista) e perfino per confessione religiosa (l’impronta cattolico-militante è nettissima). Se non fosse per la presenza di un paio di eccentrici – si fa per dire – che perlomeno sembra abbiano a cuore l’uno le sorti dell’equilibrio climatico, l’altro la solidarietà verso gli “ultimi” e il dialogo inter-religioso, l’uniformità social-culturale del nuovo governo sarebbe un po’ allarmante.

Non c’è che dire: la discontinuità con lo stile e le forme dei governi berlusconiani è garantita. Non avremo più al governo il linguaggio e l’immaginario, anche sessuale, da venditori di spazzole dei tardi anni Cinquanta. Non potremo più disperarci e sghignazzare di gaffe e barzellette idiote, sessiste, qualunquiste. Non potremo più indignarci per i festini di Arcore, l’indecente conflitto d’interessi, le sparate razziste dei ministri leghisti, il dileggio ostentato della Costituzione, l’ignoranza dei principi elementari della lingua italiana, del bon ton e della democrazia.

Ma speriamo di non dover rimpiangere, un giorno, di aver almeno potuto ridere delle imprese e dei discorsi dell’ammucchiata di parvenu e puttanieri, mafiosi e soubrette, pagliacci e mantenute che si definiva governo. Auguriamoci che la serietà e il rigore dei compassati esecutori degli ordini della Banca centrale europea non ci facciano perdere per sempre la voglia di ridere. Che l’austerità dello stile non si tramuti presto nella solita ferocia classista verso i salariati e i non abbienti e che il governo “tecnico” non acceleri la dissoluzione della società e della democrazia.


* fonte

 

 



 



 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

: