Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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Adro: oltre ai soli padani vanno tolte anche le croci


cattolicesimo-reale.it


padani crociati
L’ineffabile sindaco di Adro Oscar Lancini ha risposto, a chi gli faceva osservare che nelle scuole non devono esserci simboli leghisti o di altri partiti: “Fermo! Quello non è un simbolo leghista, è il simbolo del Sole delle Alpi che è sempre stato un simbolo di Adro…già nel 1600…Che cosa c’entra se vent’anni fa ha cominciato a rappresentare anche un movimento politico?” (“Corriere della sera”, 16 settembre). E Bossi ha bofonchiato: “Questi simboli la Lega li ha fatti diventare politici, ma sono graffiti delle Alpi” (Tgcom, 19 settembre)
Ma il punto è proprio questo. Molti simboli o segni nati con un determinato significato ne hanno poi assunto uno diverso quando sono stati adottati da una “parte” fino ai identificarsi con essa. E’ accaduto ai fasci, simboli dell’imperium romano e prima ancora presenti con altri significati in antiche civiltà: dal 1919 vennero a rappresentare in Italia il Partito fascista. E’ accaduto alla svastica, antico simbolo religioso e portafortuna, diventato emblema del nazismo. Ed è accaduto ai famosi “Soli” promossi da graffiti delle Alpi a simboli politici dei cavernicoli “padani”.
E’ accaduto anche alla croce, simbolo antichissimo di prevalente significato religioso a forma di tau, ricorrente in varie religioni. A un dato punto è diventato “cristiano”, modificandosi anche nel segno e diffondendosi, secondo alcuni, soprattutto come simbolo “reattivo” dal tempo delle crociate. Esso è anche mutato da croce cristiana (come è ancora fra i protestanti) a “crocifisso”, simbolo soprattutto benché non unicamente cattolico (e ortodosso). Così la croce e, ancor più, il crocifisso sono diventati somboli “di parte” come i “fasci”, le “svastiche”, i “soli”.
Cattolici e leghisti, presbiti…
E’ curioso che i cattolici sappiano ben vedere la “parzialità” dei simboli leghisti, di cui chiedono la rimozione non solo “La Voce del popolo” ma “Famiglia cristiana” e altri giornali cattolici nazionali. Ma non vedono la parzialità del crocifisso, rivendicato come “segno condiviso di una identità aperta al dialogo” che non esclude nessuno e da nessuno può quindi essere rifiutato (Bagnasco).
Una analoga presbiopia rivelano del resto i leghisti che, mentre ritengono i “soli” simbolo inclusivo di tutti gli abitanti del territorio e quindi non di parte, adottano e difendano le presenza del crocifisso per una ragione opposta a quella di Bagnasco, ossia proprio perché è simbolo di una parte, della “Padania cristiana, mai musulmana”, del cattolicesimo “di Lepanto”.
… e totalitari
Ma al di là di queste contraddizioni, cattolici e leghisti hanno in comune una ideologia autoritaria e totalitaria che è alle base della pretesa di imporre a tutti il loro simbolo. Oscar Lancini ritiene il sole delle Alpi, come ha dichiarato al “Corriere”, espressione “di gioia e di allegria”. Così lo vede lui e quindi tutti, incontrandolo 700 volte nell’allegra scuola di Adro, dovrebbero fare salti di gioia. Bagnasco ritiene il crocifisso un “segno condiviso” di amore e fraternità, che niente ha a che vedere con roghi e crociate. Secondo lui naturalmente. E quindi secondo tutti. E’ proprio di ogni totalitarismo, infatti, scambiare la parte (loro) per il tutto.
Per questo sia la Lega Nord sia la Chiesa di Roma sono fondamentalismi totalitari incompatibili con la democrazia. La prima andrebbe messa fuori legge come partito totalitario, razzista incostituzionale. La seconda andrebbe limitata nelle sue pretese cominciando a togliere i crocifissi dalle scuole e a rompere il Concordato.

 

 

 


 


 

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