Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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Caso Eluana -Un simbolo e un paese diviso

dall'articolo di Julio Algañaraz (Pubblicato martedì 10 febbraio 2009 in Argentina [Clarin]

 

Due Italie (una sostenuta dal Vaticano) si sono scontrate come nemiche piuttosto che come avversarie. Nei secoli passati si chiamavano guelfi e ghibellini, i seguaci del Papa e quelli dell’imperatore. Eluana Englaro, nella sua agonia, non avrebbe mai immaginato che si sarebbe convertita in un personaggio nazionale, in un simbolo che le due fazioni si contendono senza esclusione di colpi. Berlusconi e il Vaticano hanno praticamente accusato di omicidio il padre di Eluana, la Giustizia che ha autorizzato l’interruzione dell’alimentazione artificiale, il Presidente della Repubblica che non ha firmato il decreto legge e perfino il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, il principale alleato di Berlusconi. Dall’altro lato, i toni sono altrettanto forti: si parla di sciacallaggio politico, di strumentalizzazione di un dramma umano.
Secondo quanto ha stabilito la giustizia sul caso di Eluana, l’eutanasia non è legale in Italia, a meno che non si voglia impedire l’accanimento terapeutico. Esiste o no il diritto di scegliere che la fine di un’esistenza non si converta in un prolungamento di una vita condannata? Può il Vaticano, interferire così tanto nella vita di una nazione, di uno Stato straniero ? Quello che manca è un dibattito sereno e civile. Però gli animi sono molto agitati e, se Eluana è un simbolo, bisognerebbe domandarsi se esiste il diritto di farla morire per una seconda volta, seppur per difendere il “diritto alla vita”.

 

dal testo originale

Dos Italias (una sostenida por el Vaticano) se han enfrentado como enemigas más que como adversarias. En remotos siglos pasados se llamaban güelfos y guibelinos, los partidarios del Papa y los del emperador. Eluana Englaro, en su agonía, ni puede haber soñado que se convertiría en un personaje nacional, en un símbolo que los dos bandos se contienden sin exclusión de golpes. Berlusconi y el Vaticano han acusado prácticamente de asesinos al padre de Eluana, a la Justicia que autorizó el cese de la alimentación artificial, al Presidente que no le firmó el decreto ley y hasta al jefe de la Cámara de Diputados, Gianfranco Fini, el principal aliado de Berlusconi. Del otro lado, los tonos son también fuertes: se habla de chacalaje político, de instrumentación de un drama humano.

La eutanasia no es legal en Italia, pero sí se impide el ensañamiento terapéutico, según aprobó la Justicia en el caso de Eluana. ¿Hay o no derecho a disponer de que el final de una existencia no se convierta en una prolongación de una vida condenada? ¿Puede el Vaticano meterse tanto en la vida de una nación, un Estado extranjero?

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