Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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Scuola - libertà - democrazia - giochi linguistici del grande fratello

all'insegna della sana ironia Alvaro Belardinelli ci accompagna in un esilarante-amaro percorso su cui invitiamo a riflettere

 

Cambiare la realtà mediante le parole; mescolare vero e falso, giocando coi termini e con le sfumature: confondere il giusto con l’ingiusto, l’onesto col disonesto, il lavoratore col fannullone, il comunista col nazista, il bene col male. Questa la nuova specialità. Siamo dei geni, e ve lo stiamo dimostrando da quando con le nostre televisioni imperversiamo sui cervelli più deboli. Siamo menti raffinatissime. Le nostre balle funzionano come le bombe al neutrone. Mi spiego meglio: la bomba al  neutrone uccide gli esseri viventi ma lascia intatti gli edifici; le frottole, con cui noi vi bombardiamo il cervello, distruggono il vostro pensiero ma lasciano vivi i vostri neuroni.

Diversamente promossi: così chiameremo i bocciati, un giorno. Quel giorno avremo ultimato il processo di straniamento in atto nella società italiana: quel giorno le Scuole dello Stato saranno finalmente fondazioni private, cui lo Stato dovrà solo fornire qualche spicciolo e qualche paterna indicazione di massima. Diversamente liberi sarà il termine per definire gli Italiani, ormai privi di ogni parvenza di democrazia, e persino di ogni desiderio di cambiamento. Diversamente democratici dovranno essere chiamati per legge i nazisti, i razzisti, i clericali, i piduisti e tutti i nemici delle libertà democratiche, insieme a tutti i codini, i reazionari, gli antiprogressisti per censo, per ignoranza e per opportunismo. Geniale, no?

È lo stesso principio per cui tanto tempo fa il sistema della “libera volpe in libero pollaio” ha prodigiosamente cominciato a chiamarsi libero mercato; per cause soprannaturali i padroni sono diventati datori di lavoro; per miracolo i lavoratori hanno dovuto imparare a vergognarsi di chiedere giuste retribuzioni, perché le loro richieste facevano aumentare il costo del lavoro e frenavano l’economia; la guerra è divenuta missione di pace; i bombardamenti terroristici, a tappeto, di città inermi operazioni chirurgiche; le armi di sterminio bombe intelligenti; la vivisezione sacrificio alla scienza di animali da laboratorio; il nazionalismo razzista e classista patriottismo.

A quel punto la burocratizzazione verticistica della Scuola Statale si è portentosamente fregiata del suadente nome di autonomia scolastica; qualcuno ha impudicamente definito incentivi le mance escogitate per dividere i Docenti con miriadi di "progetti" spesso inutili e poco dignitosi (frutto delle lambiccate invenzioni di alcuni meritevoli per spartirsi la pur magra torta). Si stava allegramente al gioco (giogo) del potenziamento dell’offerta formativa. E giù ancora:  le carenze degli studenti diventavano debiti, i successi crediti (linguaggio da usurai, che trovata!); e via cantando e ridefinendo.

Altro che sfascio. Questo è vero progresso:  diverso progresso. Le parole fanno miracoli, vedete!  Siamo proprio bravi! Ma voi, voi cari diversamente cittadini, ci avete dato una mano! Siete stati al gioco senza dire nemmeno “ahi”, magari credendo di cavarvela sempre. Diversamente lungimiranti. State facendo la fine della rana, bollita dopo essersi goduta il calduccio della pentola. Diversamente furbi

Troppo presto avete dimenticato il senso vero della parola “libertà” (che prontamente noi abbiamo tradotto in consumo): avete dimenticato che, per essere liberi, dovevate vigilare, e vigilando partecipare. Avete delegato, usando la delega come un alibi per la vostra ignavia. Siete sempre i soliti Italioti che aspettano il messia, il salvatore, l’Unto, il castigamatti, il duce, il vicario di voi stessi. E quello, l’Unto, alla fine è arrivato. Tanto voi fate presto a liquidare il problema, pilateggiando come sempre: non scioperate, perché “lo sciopero costa”, perché “tanto non serve a niente”, perché “i sindacati e i partiti sono tutti uguali”. E così avete cacciato dal cuore l’idea che bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la propria bandiera; e avete smesso di spingere i vostri partiti e i vostri sindacati a fare la vostra volontà vostra, anziché quella di chi vi comandava.

State buoni così: continuate a ubbidire, a dar retta a noi, anziché all’intelletto, miei cari diversamente svegli! E buonanotte; anzi, buona fortuna.

Massimo Paradosso

Dottore in Servitù di regime

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