Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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LAICITA’, DIRITTI CIVILI E NEUTRALITA’ DELLE PUBBLICHE ISTITUZIONI

di Tullio Monti


In Italia la situazione della laicità delle istituzioni, il riconoscimento dei diritti civili e la separazione fra Stato e Chiese segnano un grave ritardo rispetto alla maggior parte dei Paesi europei ed occidentali.

Nel suo complesso, il processo di secolarizzazione in Italia non è troppo distante dal grado medio di secolarizzazione dell’Unione Europea e dei principali Paesi che la compongono.

Ben diversa è la realtà a livello politico. La Prima Repubblica (crollata alla metà degli anni 90), era imperniata sul ruolo chiave del grande Partito di centro della Democrazia Cristiana che svolgeva contemporaneamente la funzione di forza politica di riferimento della Chiesa cattolica, ed al tempo stesso di mediazione politica rispetto alle istanze del Vaticano. Con il tracollo di quel sistema politico e della DC, si è originata una pluralità di Partiti cattolici di prevalente matrice ex democristiana, collocati trasversalmente, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Nei principali Partiti del centrodestra non di matrice democristiana la cultura egemone di riferimento consiste in un cattolicesimo fortemente conservatore e tradizionalista. Perfino all’interno del maggiore Partito di sinistra, erede del Partito Comunista Italiano, la componente cattolica svolge un ruolo importante.

Il sistema politico italiano acquista così una peculiarità unica nel panorama politico europeo con una presenza di componenti cattoliche, spesso clericali ed integraliste, in entrambi gli schieramenti di destra e di sinistra, le quali molto spesso non svolgono alcun ruolo autonomo, nemmeno di mediazione politica, rispetto alle sempre più stringenti ed imperiose direttive che le gerarchie ecclesiastiche intimano al sistema politico nel suo complesso. Tali forze si limitano ad essere il megafono clericale – in Parlamento ed al Governo – del Vaticano e delle gerarchie cattoliche, anch’esse prevalentemente orientate ad un cattolicesimo fortemente restauratore, antimoderno, del tutto chiuso alle istanze di parziale rinnovamento emerse all’interno della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II.

DIRITTI DI CITTADINANZA

· Diritti delle donne: le pari opportunità di genere, per le donne, sono ancora ben lungi dall’essere completamente realizzate in Italia, sopratutto nel campo del lavoro e delle professioni, delle possibilità di carriera, della parità retributiva, nell’ambito della politica e nelle cariche istituzionali. Occorre una seria politica di “azioni positive” in tal senso, oltre che consolidare ed estendere i diritti all’autodeterminazione delle donne, oggi negati, nei campi della bioetica (fecondazione assistita, aborto terapeutico e pillola del giorno dopo, sterilizzazione volontaria), nel campo del diritto di famiglia (divorzio rapido, adozioni di minori per le single, per le conviventi etero e lesbiche, diritti delle coppie di fatto), della tutela dei diritti civili delle prostitute, della protezione dalle violenze fisiche, psichiche e sessuali consumate nel chiuso della famiglia o delle comunità di appartenenza.

· Diritti delle persone GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, transgender): le pari opportunità in base all’orientamento sessuale segnano in Italia un ritardo clamoroso rispetto al resto dell’Occidente. Occorre una battaglia culturale di civiltà che sappia anche andare oltre le richieste del Movimento GLBT, sempre disattese beffardamente, per giungere alla piena parità giuridica e sociale delle persone GLBT, in tutti gli aspetti legislativi, normativi e di costume (PACS, matrimonio, adozioni, diritti delle persone trans nel percorso del cambiamento di genere, accesso alle case popolari, sanità e assistenza, previdenza, eredità e successioni, graduatorie per gli asili, possibilità di costituirsi parte civile per le Associazioni GLBT nel caso di violenza omofobica, azioni positive in tutti i campi sociali e civili).

DIRITTO DI FAMIGLIA

· Divorzio breve: a distanza di oltre 35 anni dalla legge Fortuna-Baslini nel 1970 sul divorzio, appare urgente ridurre i lunghissimi tempi necessari (3 anni) per ottenere il divorzio, sia nei casi di separazione giudiziale, sia in quelli di separazione consensuale (che verrebbe di fatto eliminata, potendo accedere subito al divorzio).

· Adozione dei minori: la legge 96 del 2001 sulle adozioni è nata già vecchia. Occorre riformarla per consentire l’adozione dei figli del convivente nella coppia di fatto (sul modello danese e tedesco), introducendo la possibilità di adozione anche per i single e di adozione congiunta per le coppie di fatto, sia eterosessuali che dello stesso sesso, e per le coppie sposate omosessuali (sul modello belga, svedese, olandese e statunitense).

· Nuove forme di famiglia: il concetto tradizionale di famiglia, basato esclusivamente sul matrimonio di due persone di sesso diverso, è ormai superato dalle spontanee dinamiche sociali in tutta Europa. Occorre introdurre anche in Italia il pieno riconoscimento giuridico delle unioni civili (600.000 coppie di fatto, senza contare le coppie omosessuali) sul modello dei PACS adottato in Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Repubblica Ceca, Messico, Portogallo,Lussemburgo, Finlandia e Ungheria, non ché l’estensione dell’istituto del matrimonio alle coppie dello stesso sesso (come in Olanda, Belgio, Norvegia, Islanda, Spagna, Sud Africa), parimenti la tutela dei diritti dei single (6 milioni di persone, pari al 10% della popolazione italiana), penalizzati, specie sotto il profilo fiscale (con un carico di tassazione di oltre il 10% in più rispetto ai cittadini sposati).

BIOETICA

· Fecondazione assistita: occorre riformare la legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita, varata dal centrodestra nella scorsa legislatura e purtroppo non abrogata dal Referendum popolare (grazie ad una tattica astensionistica di stampo clericale) rendendo legale la fecondazione eterologa, sostanziando il diritto alla cura della sterilità ed alla libertà riproduttiva, alla tutela della salute della donna e della sua autodeterminazione, alla libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali (come in Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Germania, Svezia). Opportuno sarebbe consentire la PMA anche per le single e le coppie dello stesso sesso, e la pratica dell’”utero in affitto”, a condizione che non vi sia pagamento di denaro (come in Gran Bretagna).

· Clonazione terapeutica: occorre legalizzare la clonazione terapeutica (come in Gran Bretagna), che potrebbe in futuro consentire la cura di malattie quali il diabete, il cancro, la leucemia, la distrofia muscolare, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, l’infarto, alcune forme di cecità, restituendo speranza di vita e di salute a milioni di individui. La clonazione finalizzata alla produzione di organi potrebbe rivoluzionare il campo dei trapianti, risolvendo alla radice il problema del rigetto, sempre in agguato nei casi di trapianti di organi da donatore esterno.

· Statuto dell’embrione: occorre sfatare e contestare la richiesta della Chiesa cattolica di istituire uno statuto giuridico dell’embrione umano (che è soltanto vita umana in potenza), teso ad attribuire ad esso dignità di “persona” a tutti gli effetti. Tale pretesa non si basa su alcuna evidenza scientifica, né giuridica, e risponde unicamente a motivazioni teologiche.

· Aborto e pillola RU486: occorre respingere i tentativi di mettere in discussione la legge sull’aborto, come quello di consentire alle associazioni antiaboriste di condizionare, all’interno dei consultori, l’autodeterminazione della donna in una decisione già difficile. Occorre autorizzare il pieno utilizzo della pillola abortiva RU486, che riduce il trauma fisico e psichico dell’aborto chirurgico, con riduzione dei costi e dell’impiego di personale sanitario.

· Contraccezione e pillola del giorno dopo: occorre incentivare la diffusione, specie presso i giovani, dei diversi sistemi anticoncezionali, liberalizzando la pubblicità dei metodi contraccettivi, consentendo il libero uso senza prescrizione medica, della pillola del giorno dopo, se del caso attuandone la distribuzione gratuita nelle scuole alle studentesse, anche minorenni, da parte di personale infermieristico. Occorre sensibilizzare i giovani, ma anche gli adulti maschi, all’utilizzo del profilattico nei rapporti sessuali occasionali od a rischio, quale unica efficace prevenzione contro le malattie sessualmente trasmesse (AIDS ed epatite).

· Sterilizzazione volontaria: è necessaria la depenalizzazione della sterilizzazione volontaria, sia maschile (vasectomia), che femminile (occlusione o legatura tubarica), quale forma di contraccezione definitiva.

· Eutanasia e testamento biologico: partendo dal diritto di ogni paziente al “consenso informato” e alla lotta contro l’accanimento terapeutico nonché una sempre maggiore diffusione della terapia del dolore, attraverso la somministrazione di oppiacei forti e di derivati della cannabis, anche se ciò può accelerare la morte, occorre giungere al riconoscimento giuridico del testamento biologico con il quale ogni cittadino (così come avviene per la donazione degli organi) possa dichiarare anticipatamente, per iscritto, le terapie alle quali non intende sottoporsi, in caso di mancanza di coscienza, a fronte di inesistenti speranze di guarigione, così come avviene in molti Paesi europei del mondo. Occorre inoltre legalizzare l’eutanasia volontaria, (come in Olanda e Belgio) oppure depenalizzarla come in Svizzera, Svezia, Germania, Colombia, Oregon, per sostanziare il diritto individuale alla propria morte, come quello alla propria vita.

· Prostituzione: è necessaria una lotta senza quartiere al traffico degli esseri umani ed alla riduzione in schiavitù delle donne. Nel contempo tutelare i diritti civili delle prostitute legalizzando la prostituzione volontaria nelle case, consentendo l’esercizio in forma individuale o cooperativa della prostituzione liberalmente scelta, proibendo ogni forma di sfruttamento e garantendo tutela sanitaria, regolarità fiscale e previdenziale e mantenimento dell’ordine pubblico (sul modello delle leggi olandese e tedesca) evitando forme di proibizionismo destinate al sicuro fallimento o liberticidi provvedimenti penali contro i clienti (salvo nel caso di rapporti con prostitute minorenni).

· Droga: nella lotta alla tossicodipendenza, abolendo la legge Fini-Giovanardi, inutilmente repressiva, occorre superare il regime proibizionistico attualmente in vigore, distinguendo nettamente tra droghe “leggere” (cannabis e suoi derivati) e droghe “pesanti”, ispirandosi alle legislazioni che, in alcuni Paesi europei, hanno dato buoni risultati. La somministrazione controllata di eroina (sperimentata con successo in Svizzera, sin dal 1994) e la legalizzazione di hashish e marijuana (da tempo attuata in Olanda) costituiscono seri tentativi.

EDUCAZIONE

· Parità scolastica e buoni - scuola: occorre tornare al rispetto del dettato costituzionale che stabilisce (art. 33) che “enti privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. La legge sulla parità scolastica e sui buoni scuola (nazionale e regionali) è in flagrante violazione del dettato costituzionale.

· Insegnamento della religione cattolica: occorre applicare la facoltatività dell’IRC nelle scuole pubbliche, rispettando quanto previsto dal noeconcordato del 1984. Scandalosa è stata l’immissione in ruolo (con un concorso truffa) di 24.000 insegnanti di religione, scelti dai vescovi e pagati dallo Stato. Opportuno, anche dal punto di vista cattolico, superare l’attuale più che mediocre insegnamento confessionale facoltativo, per giungere ad un insegnamento interdisciplinare della cultura e della storia delle religioni.

· Leggi sugli Oratori: le leggi nazionali e regionali per il finanziamento degli Oratori confessionali risultano del tutto incompatibili con il concetto di laicità delle istituzioni.

· Evoluzionismo, creazionismo, disegno intelligente: dagli Stati Uniti, la crociata antievoluzionistica ed antiscientifica è giunta da tempo in Europa e nel nostro Paese. La cultura laica e scientifica deve smascherare questi rozzi, ma insidiosi, tentativi di mistificazione culturale, tesi a derubricare teorie scientifiche al rango di mere “ipotesi” ed a far assurgere opinabili credenze teologiche al livello di teorie scientifiche.

RAPPORTI FRA STATO E CHIESE

· Concordato: al di la delle mai superate obiezioni di principio all’esistenza stessa di un Concordato fra Stato e Chiese in un regime democratico, occorre prendere atto che la Chiesa cattolica non ne rispetta più da tempo la lettera e lo spirito chiedendosi se non sia più adeguata ai tempi, per la libera espressione di tutte le parti in causa, un’abrogazione consensuale di uno strumento pattizio del tutto obsoleto, procedendo alla stipula di una Intesa fra lo Stato e la Chiesa cattolica.

· Intese religiose: permanendo il regime concordatario, occorre portare a compimento (quale forma di “tutela” delle minoranze religiose) la stipulazione o la revisione delle Intese (già molto numerose) con le varie confessioni religiose presenti nel nostro Paese, sebbene in uno Stato veramente libero e laico i rapporti tra Stato e Istituzioni religiose possano essere adeguatamente regolati dal semplice diritto privato.

· Libertà religiosa: occorre finalmente approvare una legge moderna sulla libertà religiosa, evitando il rischio di creare tre diverse fasce di decrescenti tutele (o privilegi) tra le varie confessioni religiose: a) la fascia cattolico-concordataria; b) la fascia delle religioni delle Intese; c) la fascia delle religioni escluse.

· Finanziamenti pubblici alla Chiesa cattolica: le voci e le entità dei finanziamenti (diretti e indiretti) e delle esenzioni sono così ampie, fantasiose e diversificate da quasi corrispondere ad un pezzo di una Legge Finanziaria dello Stato. Se d’incanto venissero abolite, sarebbero forse sufficienti, da sole, a contribuire in modo significativo al risanamento delle finanze pubbliche. Il mercimonio comprende otto per mille, cinque per mille, esenzioni fiscali sugli immobili (ICI), finanziamenti alle scuole, stipendi per gli insegnanti di religione, buoni scuola, finanziamenti agli Oratori, stipendi per cappellani militari ed ospedalieri, forniture idriche al Vaticano, contributi alle Università cattoliche, prebende alle emittenti radiotelevisive vaticane, etc.

MULTICULTURALISMO

Al multiculturalismo, sia nella versione “hard”, che in quella del “cous-cous”, va preferito il concetto di interculturalismo, proposto da Giovanni Sartori.

· Comunitarismo: una malintesa concezione del comunitarismo può portare, da un lato, ad una pericolosa compressione dei diritti e degli spazi di libertà dei singoli cittadini, dall’altro, ad un fenomeno disgregatore del tessuto connettivo della società, nell’articolazione di monadi comunitaristiche isolate, chiuse e non comunicanti fra loro. Alla luce di tali rischi occorre valutare le diverse fattispecie dei simboli religiosi negli spazi pubblici (dalla prevaricante e discriminante presenza del crocifisso cattolico in scuole, ospedali, tribunali, consigli comunali, seggi elettorali) alla controversa questione del velo islamico in classe, (indossato da studentesse o docenti), dei riti comunitari (circoncisione e infibulazione), delle scuole delle diverse confessioni religiose.

· Riti civili e laici: anche nella cultura laica, i riti possono rivestire un’importanza simbolica: (battesimo, sbattezzo, matrimonio, funerale, cremazione, dispersione delle ceneri). Incontrano un crescente consenso in sempre più vaste fasce di popolazione secolarizzata. La loro pratica deve essere incentivata e resa possibile a livello normativo e mediante appositi luoghi ad essi destinati.

Si tratta di temi assai diversi ed eterogenei fra loro e tuttavia legati da un ethos comune che, consente di delineare i tratti essenziali di una società laica e aperta, tollerante e libera, rispettosa dei diritti e delle diverse etiche individuali dei singoli cittadini. Il tipo di società per la quale combattiamo una difficile, ma entusiasmante, battaglia culturale e politica, nella speranza, di vederla realizzata.

Tullio Monti

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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