Giorgio Giannini, La tragedia del confine orientale

 

 LuoghInteriori, Città di Castello, 2019 € 16.00

 

Questo libro affronta la questione delle tragedie nella Venezia Giulia e nell’Istria e l’esodo dei giuliano-dalmati nel dopoguerra, dopo la firma del Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 e del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 (a cui si collega l’istituzione  Legge 30 marzo 2004 n. 92 che ha istituito il Giorno del ricordo delle foibe), analizzando  e approfondendo le premesse storiche di quei fatti accaduti in quelle Regioni, dopo l’annessione successiva alla Grande Guerra, con la ‘italianizzazione forzata’ della popolazione di lingua slovena e croata messa in atto dal regime fascista.

Due decenni drammatici per la popolazione locale di lingua non italiana locale, che contribuiscono a spiegare (ma non giustificano ovviamente), quanto è accaduto poi nel contesto della Seconda guerra mondiale, con la brutale repressione del dissenso slavo attraverso l’internamento in appositi Campi di concentramento, di oltre 100.000 civili, considerati pericolosi perché sostenitori del movimento di resistenza.

Aspetto interessante di questo saggio, perché pochi ne hanno conoscenza, è l’approfondimento con una specifica Appendice della italianizzazione della popolazione tirolese in Alto Adige, simile a quella subita dalla popolazione slovena e croata..

Il libro offre al lettore un’ampia documentazione storica di tutti questi eventi. e il lungo iter della Legge 92 del 2004, con una bozza di proposta di legge per la sua integrazione (curata dall’Autore e mai passata), che prevedeva di ricordare, nel Giorno del ricordo, che ricorre il 10 febbraio, la politica di ‘italianizzazione’ della popolazione slovena e croata (ed anche tirolese), attuata dal regime fascista. E cosa molto interessante, e aiuta a capire l’uso politico e mediatico della Storia, l’inserimento nel libro della Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena che ha operato dal 1993 al 2000, che però è stata pubblicata solo dal Governo sloveno nel 2001,