Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Trump e il tentato colpo di stato del 6 Gennaio

 

di Maria Mantello                                        

  

 

 

 

Nella sua egoità trasbordante, Donald Trump ha vissuto come un’investitura da monarca assoluto la sua carica presidenziale.

Il suo narcisismo l’ha spinto fino all’assurda ostinata pretesa di non volere riconoscere la vittoria di Joe Biden, incitando finanche al colpo di stato, pur d’impedire l’atto dovuto della ratifica del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America regolarmente eletto.

E così, il 6 gennaio è andata in scena la marcia su Washington, con l’occupazione del Capitol Hill da parte dei suoi miliziani, che con lo sconfitto presidente condividono il mito yankee dell’uomo bianco razzista, machista, maschilista.

Tutto il mondo ha visto le scene di teppismo dei “Salvatori d’America”, conclusesi solo con lo sgombero del Capitol da parte dei reparti specializzati delle forze dell’ordine.

Che hanno poi presidiato il palazzo, consentendo in nottata i lavori per ufficializzare il 46° presidente degli States e della sua vice Kamala Harris.

Una risposta immediata del Senato, all’insegna della dignità democratica, che ha ridato fiducia agli americani e al resto del mondo democratico.

Trump, alla fine isolato anche dalla stragrande maggioranza del suo partito, ha annunciato che il passaggio di consegne  al nuovo inquilino della Casa Bianca avverrà regolarmente.

Ma, quanto è accaduto il 6 gennaio 2021 non è cancellabile.

Uno stupro alla democrazia con morti e feriti connessi, la cui responsabilità è di chi, in qualità di presidente l’avrebbe dovuta tutelare, accudire, espandere in quei valori dell’accoglienza e dell’emancipazione, che permisero ai suoi stessi nonni immigrati la scalata sociale. Quella che, come noto, Donald Trump al contrario ha sempre cercato di negare per altri. Solo per fare un esempio, si pensi alla questione Mexico.

Eppure, sarebbe potuto uscire dalla scena presidenziale anche se sconfitto, ma forte di aver incassato ben 74 milioni di voti. È riuscito a polverizzare anche questo risultato. La rabbia unita al delirio di onnipotenza fa brutti scherzi!

Resta tuttavia la profonda ferita inferta da Trump alla Democrazia. Anche se il Paese sembra essersi svegliato dal sonno ipnoide che, per il suo tornaconto il grande affabulatore mediatico era riuscito a creare in tanti.

L’ex presidente, che si credeva il Re, lascia comunque un Paese corroso da quel populismo tipico dei regimi totalitari che egli ha incrementato, coltivato, coccolato per pescare consensi nei giri di giostra della propaganda di massa.

Si dice che tornerà ai costosi sollazzi in ricerca di top-model… Magari aspiranti Miss-Universo, della cui società gestrice del concorso è riuscito a diventare proprietario unico.

 


 

 

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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