Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Coronavirus e dissennate politiche sanitarie antecedenti

 

  di Antonio Caputo

 

Avvocato, presidente coordinatore della Federazione italiana dei Circoli di Giustizia e Libertà

Mancano 56mila medici, 50mila infermieri e sono stati soppressi 758 reparti in 5 anni.

Per la ricerca solo lo 0,2 per cento degli investimenti. 5mila camere di terapia intensiva nella intera Penisola.

Così la politica ha disossato il sistema sanitario nazionale che ora viene chiamato alla guerra.

Da venti anni sono venuti meno un serio lavoro di prevenzione e una oculata programmazione dell'uso prioritario delle risorse.

Una emergenza ora che mette a nudo gravi inefficienze sistemiche della sanità. Aggravate e rese drammatiche dalla pandemia.

In parole povere bastano quei numeri che documentano gravissime responsabilità di chi ha progressivamente distrutto e disgregato l'impianto, quello sì della migliore sanita'nel mondo, della legge del 1978 istitutiva del servizio sanitario nazionale, non solo disattesa o elusa ma anche sfacciatamente disapplicata.

Partiamo dalla fine.

In violazione dei principi di adeguatezza e appropriatezza a base della legge, ognuno ha sperimentato in tutte le regioni italiane le liste di attesa, a volte anche un anno, per interventi chirurgici di qualunque specie, anche i più normali come una cataratta.

Per evitare o aggirare i tempi si sono sprecate raccomandazioni anche ostentate alla luce del sole (normale andare dal primario del reparto privatamente per accorciare i tempi dell'intervento nel suo reparto), molti hanno fatto ricorso a costose assicurazioni che molto spesso negano copertura e garanzie(inesistenti per cronici.anziani non autosufficienti, disabili e cure dentarie), ancor più moltissimi, in specie indigenti, hanno rinunciato drammaticamente alle cure che pure sulla carta sono un diritto fondamentale esigibile nei 60 giorni per prestazioni ambulatoriali o chirurgiche. Uno scenario sostanziale di crescente e progressiva americanizzazione e sterminio eugenetico basato sul censo alla Jhonson.

Invcece di programmare letti, camere, lunghe degenze e cure domiciliari per i cronici e anziani non autosufficienti e terapia intensive, sulla base del fabbisogno storico, negli ultimi 20 anni i politici cattivi amministratori parolai a cui mai affideremmo in gestione il nostro patrimonio personale hanno provveduto a tagli lineari enormi di personale medico e paramedico, solo negli ultimi 10 anni secondo la Fondazione Gimbe 37 miliardi di euro di mancati incrementi della spesa sanitaria prevista in base al fabbisogno.

E  con l'oliato e molto spesso criminogeno sistema delle convenzioni, da Poggiolini a Formigoni, si sono a gogò privatizzate  prestazioni anche per livelli essenziali (spesso le più remunerate).

Per non parlare del danno arrecato dalle prestazioni divenute di fatto a pagamento effettuate intra o extra moenia da personale delle strutture pubbliche a compensazione dei mancati aumenti di stipendio.

Anche senza coronavirus, il sistema non garantisce l'effettività del  diritto alla salute, adeguatezza e tempestività delle cure.

Il nostro sistema sanitario pubblico è stato dissestato e saccheggiato. E ora, lor signori non invochino l'emergenza per sottrarsi a gravi responsabilità morali prima che politiche, contabili e giuridiche.

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

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