Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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Il caso Pell e l’attendismo papale

di Maria Mantello

A pochi giorni dalla fine del vertice vaticano contro gli abusi del clero sui minori, abbiamo appreso la notizia che il cardinale George Pell, scelto nel 2014 da papa Bergoglio a capo della Segreteria dell'Economia per dare più trasparenza alle finanze della Chiesa, è stato condannato dalla corte di Melbourne per reato di pedofilia su un minore.

La Magistratura, ha infatti ricostruito che il porporato si è reso responsabile negli anni Novanta nei locali della Sacrestia della Cattedrale di Melbourne di «aggressione sessuale» su due ragazzi del coro di età compresa tra 12 e 13 anni. Di cui uno dei due, entrato poi nel tunnel della droga, è morto per overdose nel 2014. E la famiglia ha sempre attribuito questo dramma al trauma della violenza sessuale subita in quella Sacrestia.

La condanna di Pell è stata emessa a dicembre scorso. Solo il 26 febbraio u.s. siamo venuti però a conoscenza di questa sentenza, perché essendo in piedi altro procedimento penale a carico di Pell sempre per violenza sessuale, i giudici australiani avevano emesso un’ordinanza (suppressing order) che, a tutela di quella giuria, interdiva ai media dal parlarne.

Nel frattempo però anche l’altro procedimento era chiuso per ritiro di chi accusava. E così è decaduto anche il blackout mediatico sulla condanna di Pell.

Adesso, mentre George Pell, annuncia ufficialmente tramite i suoi avvocati di ricorrere in appello, Bergoglio fa  sapere attraverso il direttore della sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti:

«Per garantire il corso della giustizia, il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del Cardinale George Pell dall’ordinario del luogo al rientro del Cardinale Pell in Australia. Ossia che, in attesa dell’accertamento definitivo dei fatti, al Cardinale Pell sia proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età».

Papa Begoglio, che già ha difeso altri pezzi da quaranta dei vertici vaticani, arrivando poi a “spretarli”, quando a furor di sentenze della magistratura o a furor di popolo erano stati costretti alle dimissioni, ha proclamato che interverrà.

 

 

 

 



 

 


 

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