Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

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Roma

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Torino

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Tanti i giovani alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne.

 

di Maria Mantello

Alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne, promossa a Roma sabato 24 novembre 2018  da # Non una di meno, hanno partecipato migliaia e migliaia di persone.

Partita da piazza della Repubblica per approdare a quella di S. Giovanni in Laterano, si è visto sfilare un serpentone di folla, nonostante la intermittente pioggia.

Un corteo sotto la pioggia, perché come qualcuno canticchiava sulle note della famosa canzone di Venditti: «Sotto la pioggia batte forte il cuore, ma la pioggia non ci bagna».

Un corteo vivace, partecipato e coloratissimo dove predominava il color fucsia, accanto a tanto tantissimo rosa. Quello indossato da capo a piedi da elegantissime signore, a rivendicare una «femminilità che non coincide con la sottomissione» - mi dichiara un’attivista dei centri antiviolenza-.

E rosa sono i 106 palloncini (questo il numero nel 2018 delle vittime di femminicidio) fatti volare in aria, mentre il megafono scandiva il racconto di alcune storie, emblema della ferocia di piccoli uomini sulle donne.

Tanti grappoli di palloncini rosa stretti in tante mani. A fine manifestazione qualcuna si apre per far svettare il suo ben oltre il cielo dell'imponente basilica-cattedrale della diocesi romana.

Una manifestazione imponente questa del 24 novembre, che ha visto confluire a Roma centinaia di pullman di manifestanti da tutta Italia. Solo da Napoli «sono ben 5... Duecentocinquanta persone», mi dice orgogliosa una giovane donna, che ha ben in vista un cartello fucsia con su scritto in stampatello: «Ma quale Stato, ma quale Dio. Sul mio corpo decido io».

 Sono tante e tanti i giovani. Mi colpisce il cartello in elegante corsivo, che leva in alto un ragazzo: «Mia nonna partigiana me l’ha insegnato, il vero nemico è il Patriarcato!». Non posso non chiedergli qualcosa di più. E lui mi dice che è di Pisa e fa parte di Rete della Conoscenza. Studenti che «sentono di essere la staffetta della Resistenza che continua contro prepotenza e soprusi».

Mi parla dei gruppi di studio e di autocoscienza che promuovono, perché dice convinto: «La subcultura patriarcale attraversa la quotidianità, codificata per secoli nel linguaggio dei “saperi”... Va sradicato il medievale pregiudizio sulla presunta “inferiorità” della donna». E un suo amico aggiunge: «Conta l’individuo e non se è maschio o femmina».

Nel corteo, noto qualche ragazza con un foulard rosa shocking, tirato fin sotto gli occhi. Una di loro ha scritto sul suo: «Non sia mai Pillon». Le chiedo del volto coperto. «È il velo che i reazionari vorrebbero metterci – spiega non nascondendo la rabbia che prova – Vogliono renderci invisibili. Vogliono riportarci a prima del nuovo diritto di famiglia! Questo è il progetto vero della proposta di legge Pillon!».

Un ragazzo di 18 anni, alla mia domanda: Perché sei qui. Risponde: «Sono stanco di sentir parlare di raptus e di amore criminale! È altra violenza che si aggiunge a quella di maschi che considerano la donna loro proprietà ... fino a ucciderla! Una persona proprietà di qualcuno. È schiavismo». E un altro del suo gruppo aggiunge: «Bisogna sradicare la subcultura maschilista che in Italia è ancora molto forte!».

 

Questi ragazzi sono la nuova avanguardia culturale della svolta progressista di questo nostro Paese.

La cosa straordinaria di questa grande manifestazione è proprio il caparbio impegno di questi giovani che sanno come stanno le cose e vogliono cambiare lo stato delle cose. 

Questi ragazzi dimostrano che la breccia della consapevolezza si è fatta strada. Ed è quella del diritto alla libertà e all’autodeterminazione, contro l’inganno che fa del genere una gabbia identitaria per ripristinare gerarchie sessiste: dalla famiglia alla società. Una questione che riguarda donne e uomini insieme.

 

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Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

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