Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

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Il fallimento del Jobs act a teatro. “La notte della Tosca”

di Maria Mantello

 

 

 

Pesantezza  o  leggerezza  dell’essere? È l’interrogativo  che  ci  accompagna in una realtà  sociale  sempre più sfilacciata nei diritti, a cominciare da quello del lavoro da cui dipende l’esistenza concreta di ognuno.

Ma la pesantezza può  trasformarsi in leggerezza, quando trovi una via d’uscita.

Quando sfidi con coraggio l’effettività che sembra ingoiarti e polverizzare il tuo essere  risucchiato  nel tunnel di  una  lettera  di  licenziamento  “per riordini  aziendali” , “per  esigenze  aziendali” . Una  lettera  per  cui tu  non  hai  nessuna  colpa, ma che ti fa sentire quanto sei piccolo ingranaggio del sistema mercatista, dove la  precarizzazione del  lavoro è precarizzazione della  vita.

Su questo chiama a riflettere la commedia  “La notte della Tosca” di Roberta Skerl. Regia di Silvio Giordani. Con Pietro   Longhi,   Annachiara   Mantovani,   Alida Sacoor,  Gabriella Silvestri e Pierre Bresolin, che sarà in scena da Febbraio ad Aprile al Martinitt di Milano prima, e poi al Manzoni di Roma.

Una commedia di cogente attualità nel contesto sociopolitico che ci circonda, e di cui il “jobs act” è stata la chiusura del cerchio opera di Satiretti titillanti osceni ditirambi su “più flessibilità più occupazione” ... mentre si apprestavano a consumare l’orgiastico pasto dello scalpo dell’art. 18.

Una piéce teatrale, “La notte della Tosca”, dove la leggerezza del sorriso sulla vita non manca, intrecciata alla pesantezza della rabbia per l’ingiustizia subita.

Non sono eroi i personaggi della commedia: le tre infermiere che si vedono improvvisamente licenziate senza avere nessuna colpa e che prendono coscienza dello sfruttamento e della necessità della lotta.

Grazie  a un loro paziente molto  speciale,  che le aiuta a trasformare la loro vicenda  personale  in azione sociale scoprono allora in se stesse la volontà contro  la rassegnazione a subire.

L’ex ferroviere sindacalista della Cgil, Oscar (interpretato da un convincente Pietro Longhi), è appassionato di Puccini. E così sulle note della Tosca... riaffiorano in lui radici di battaglie lontane che fanno nascere l’idea geniale: occupare  la terrazza  di Castel Sant’Angelo  per  farla diventare tra le melodie maestose  della  lirica  e  le  rivendicazioni sindacali, la terrazza mediatica per la rivendicazione della umana dignità e giustizia.

Una resurrezione  per  Tosca...  e forse - avverbio quanto mai necessario per non anticipare il   finale - per  le protagoniste!

 

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