Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

Requires Acrobat Reader.


ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

e.mail

 

Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

e.mail , e.mail2


 

La Chiesa si inchina al “padrino” Casamonica

 

Un funerale fastosissimo quello per Vittorio Casamonica di etnia sinti, elemento di spicco dell’omonimo clan che controlla tutta una serie di attività illecite come usura, racket e traffico di stupefacenti nell'area sud est della capitale.

 

Il funerale del padrino Vittorio è stato celebrato il 20 agosto a Roma nella chiesa di S. Giovanni Bosco al Tuscolano, le cui porte nel 2006 furono chiuse al funerale di Piergiorgio Welby, a cui la Chiesa non perdonava il diritto di voler essere fino in fondo il proprietario della sua vita[1].

Vittorio Casamonica, “Il Re di Roma” - come recitava la gigantografia appesa all’ingresso dell’edificio sacro di prima mattina – è stato invece onorato e benedetto in questa chiesa dal parroco  in persona, Giancarlo Mattei.

 

S. Giovanni Bosco, la imponete chiesa a due passi da Cinecittà, che vide (guarda le coincidenze!) la celebrazione nel 1990 delle esequie di Enrico De Pedis, Renatino, il boss della banda della Magliana seppellito poi con tutti onori nella basilica di s. Apollinare vicino piazza Navona.

La banda della Magliana, collegata anche al terrorismo fascista della strategia della tensione, i cui protagonisti hanno galleggiato indisturbati fino ad oggi in quel “mondo di mezzo” scoperchiato dal sindaco Ignazio Marino.

Ebbene, proprio all’ombra della banda della Magliana iniziò il radicamento malavitoso dei Casamonica a Roma, la cui compattezza di famiglia-clan consentì di conquistare il controllo delle periferie dal Tuscolano alla Romanina all’Anagnina …

 

Il funerale di Vittorio Casamonica si è svolto nell’ostentazione di ricchezza e potere. 

Strade bloccate per ore dai vigili al Tuscolano per il corteo funebre. Una lussuosissima carrozza nera con intarsi oro trainata da tre pariglie di cavalli irlandesi a trasportare la bara fin al sagrato … e Rolls Royce da califfo per il trasbordo alla sepoltura. Petali di rosa piovono da un elicottero. La banda musicale che suona passi della colonna sonora del film “Il padrino”… 

Tutto è inno al “Re di Roma”, che altre gigantografie incoronano a dominio del Colosseo e del Cupolone... 

"Hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso", recita un altro manifesto con il boss vestito di bianco come un papa, il girocollo-camicia chiuso da un crocifisso in bella vista...

Mi viene in mente il libello “Iulius exclusus e coelis” di Erasmo da Rottardam,  dove papa Giulio II dopo la sua morte vuole entrare a tutti i costi in Paradiso, e a s. Pietro che gli sbarra il passo, dice di farsi da parte,  perché comunque il regno dei cieli lo conquisterà con i suoi armati.  

Un pamphlet contro il papa, che Erasmo scriveva per denunciare l’arroganza di una chiesa di potere, e per chiamare le coscienze cristiane a una presa di posizione per la riforma della Chiesa.

Una riforma che oggi, anche sulle connivenze tra mafia e clero, sembra dover fare ancora molta strada. Non basta infatti che il papa scomunichi i mafiosi, se poi lascia correre sugli inchini ai boss nel Meridione, o che un parroco come quello di don Bosco, continui a dire che quel funerale al “padrino” Casamonica lo rifarebbe, perché il defunto era un cattolico praticante e questo per lui basta e avanza!



[1] «In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325)».

 

 


 

 

 


 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

: