Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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Nozze gay via libera negli States “Tutti hanno diritto alla ricerca della felicità “

di Maria Gigliola Toniollo

(Cgil Nazionale - Nuovi Diritti)

 

la Corte Suprema degli Stati Uniti, massima autorità giuridica americana, ha finalmente stabilito che la Costituzione, con i suoi precetti di eguaglianza per tutti davanti alla legge, garantisce il matrimonio anche alle coppie di persone dello stesso sesso.

 

La Corte Suprema è tornata in questo modo all’immagine del suo passato di sensibilità culturale e sociale, ha scelto di rispondere responsabilmente e di accogliere i ricorsi che erano stati presentati contro quattro stati che avevano messo al bando i matrimoni di coppie omosessuali, il Kentucky, il Michigan, il Tennessee e l’Ohio. La sentenza ha un'importanza dirompente perché si impone su tutti i cinquanta Stati federali, che non solo dovranno consentire a due persone dello stesso sesso di sposarsi, ma dovranno anche legittimare i matrimoni celebrati in qualsiasi Stato del Paese:

«Quello di oggi - ha scritto Obama - è un grande passo nella nostra marcia verso l'uguaglianza».

 

Famiglia/e, basta discriminazioni

Riconoscendo l’universalità del diritto al matrimonio, la Corte Suprema degli Stati Uniti, non ha posto fine solo ad una discriminazione insostenibile per un ordinamento democratico, ha fatto ben di più: ha stabilito ciò per cui in tanti ci battiamo, il diritto di bambine e bambini a essere tutelati nel loro sviluppo, nei loro affetti e nei loro beni, come è specificato nella terza motivazione della sentenza, secondo la quale «il matrimonio permette anche ai bambini di comprendere l’integrità e l’intimità della propria famiglia e la sua armonia con le altre famiglie della loro comunità e della loro vita quotidiana... senza il riconoscimento, la stabilità e la prevedibilità che il matrimonio offre, i  bambini soffrono lo stigma derivante dal ritenere le loro famiglie come qualcosa di minore importanza. Le leggi sul matrimonio che vengono in considerazione ai fini di questa pronuncia dunque danneggiano ed umiliano i bambini delle coppie dello stesso sesso».

 

Esaltazione dei progressisti nonostante i bigotti

Fra le tante dichiarazioni di esultanza esplose in America e in tutto il mondo civile, è interessante la reazione soddisfatta della Corporate America:  Apple, Uber, Google, American Airlines, Twitter, molti altri, imitando la Casa Bianca, hanno esposto per un giorno i colori della bandiera arcobaleno, mentre lo Stato ultraconservatore del Texas resta barbaramente avvinto alla sua atavica arretratezza, non esulta affatto e sfida apertamente la Corte Suprema degli Stati Uniti.

In Texas i funzionari comunali potranno rifiutarsi di celebrare e trascrivere le nozze tra persone dello stesso sesso, nonostante la sentenza: «Gli addetti delle contee e i loro impiegati conservano le loro libertà religiose e quindi possono rifiutarsi per motivi religiosi di concedere una licenza di matrimonio a persone dello stesso sesso» ha dichiarato il General Attorney Ken Paxton, aggiungendo che i giudici di pace, funzionari pubblici peraltro, conservano le loro libertà religiose e che il governo non può obbligarli a celebrare cerimonie tra persone dello stesso sesso, se queste sono contrarie alla loro religione. «I funzionari che rifiuteranno la concessione di licenze per nozze gay potranno essere denunciati ma, ha garantito, godranno di un forte sostegno legale». E per accentuare la posizione proibizionista texana il pastore Rick Scarborough ha minacciato di darsi fuoco in caso si continuasse a legittimare il matrimonio fra persone dello stesso sesso in Texas: «Non abbiamo intenzione di piegarci, e bruceremo», ha promesso.

 

E il nostro Paese?

Nel 2010, con la sentenza 138, l’Italia diede al quesito sull'eguaglianza di fronte alla legge una risposta dilatoria e pilatesca, dato che i diritti civili non solo sono irrinunciabili, come riconosciuto, ma anche non dilazionabili. L’Italia rimane sempre più in retroguardia e, mentre oggi in tutto il mondo si festeggiano quotidianamente risultati storici per i diritti delle persone, nel nostro Paese siamo costretti a una faticosa, estenuante discussione parlamentare sulle vecchie e superate Unioni Civili, mediazione estrema tra le parti, legge che non avrebbe senso alcuno se venisse meno anche soltanto una virgola del testo presentato.

 

Si..no..ni... ma della Chiesa

Intanto c'è chi fa conto della discussione sulla famiglia, rigorosamente al singolare, che rifaranno in autunno i Padri Sinodali, cardinali, vescovi e sacerdoti partendo dall'Istrumentum Laboris, documento-base del Sinodo. Il capitolo sulle coppie di persone dello stesso sesso, tema considerato invero molto delicato, tanto che pare stia agitando tutta la base cattolica, recita:

«Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia», «Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza», nessun passo avanti dalle vecchie, inumane ma almeno onestamente esposte tesi di Ratzinger, ai tempi remoti della sua Congregazione per la Dottrina della Fede.


 

 

 


 

 


 

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Webmaster: Carlo Anibaldi 

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