Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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Berlusconi,  decadenza, dimissioni e l'albero di Bertoldo

 

 di Maria Mantello

 

La decadenza di Berlusconi da senatore è un atto dovuto, visto che l'art. 68 della Costituzione  esclude dall’immunità parlamentare chi è  gravato da “una sentenza irrevocabile di condanna”.

Ma lo stalker della democrazia  non ci sta! 

 

 

E sono mesi che per evitare che il Senato ratifichi la sua decadenza, cento ne fa e mille ne pensa!

Una storia infinita  che evoca la storiella di quel Bertoldo che cercava di protrarre all’infinito il capestro con la scusa di non trovare l’albero di suo gradimento.

 

Per Berlusconi il “capestro” è perdere la poltrona di senatore! Quello scranno parlamentare gli è sempre più necessario, visto che i suoi guai penali rischiano di aprirgli davvero le porte del carcere.

 

Ormai sembra essere diventato proprio un caso giudiziario permanente...

Persecuzione? Un disco che si è spezzato anche sulla rotativa dei suoi fedelissimi giornali d’assalto.

 

Insomma i nodi vengono al pettine! e colpiscono anche le capigliature più chirurgicamente incardinate.

 

Quella decadenza per irrevocabile condanna si avvicina. Il 27 novembre è alle porte, nonostante tutti gli impedimenti strumentalmente frapposti in una storia infinita che sembrerebbe voler valicare ogni infinito. Finanche l’infinita pazienza del Presidente del Senato, Grasso, che di fronte all’ennesima richiesta di slittamento dell’ex PLI -attualmente sdoppiatosi in FI e NCD, ma sempre in coppia di fatto-  ha risposto che «non ci si muove dal 27»; tirandosi dietro l’ira funesta delle truppe berlusconiane.

In prima linea il fedelissimo Sandro Bondi -già autore della struggente poesia A Silvio (Vita assaporata/ Vita preceduta/  Vita inseguita/ Vita amata/ Vita vitale/ Vita ritrovata/ Vita splendente/ Vita disvelata/ Vita nova)- che ha inveito contro Pietro Grasso così: «Lei  non ha dimostrato di essere sopra le parti, ma partigiano. Sarà ricordato come uomo di parte». Ah mirabile sindrome proiettiva che mai l’abbandona!

 

Il 27 novembre si avvicina e sembra sempre più difficile salvare BertoldoB dal voto-albero della sua decadenza. Un bel guaio davvero! E poi quel voto palese! Uno smacco per chi parrebbe aver giocato spesso al voto di scambio: il processo in corso per compravendita di voti e quello ancor più grave che si starebbe approntando per corruzione di testimoni (connesso alla sentenza sul caso Ruby) dimostra che forse non solo non si giocava al burlesque, ma neppure al mercante-in-fiera!  

 

Quel voto di decadenza non s’ha da fare né ora né mai!

Ecco allora la trovata: dimissioni prima della decadenza.

 

Per salvare la faccia? Ma dai! anche il cerone si squaglia dal ridere...

Ecco, siamo seri: Se mi dimetto, devono votare la persona, quindi il voto è segreto per forza. Evvai Forza Italia!

Ma passata l’euforia, a BertoldoB qualcuno deve aver detto che non hanno fatto in tempo a scodellargli il tempo  ad personam, e che comunque la votazione palese per la sua decadenza avverrebbe prima di quella a scrutinio segreto sulle sue dimissioni.

 

Ma forse, questa delle dimissioni covava da tempo, e spiegherebbe l’affanno dei suoi  a tentare di procrastinare ancora la decadenza. 

L’importante era farla scivolare ancora una volta, poi le dimissioni chi ha detto che si sarebbero votate? Con pronta sollecitudine l’interessato non le avrebbe potute ritirare in extremis?

 

Del resto con le dimissioni Berlusconi si sarebbe bruciata anche la carta del ricorso presentato alla Corte europea. Una volta dimessosi, i giudici di Strasburgo si sarebbero trovati di fronte allo strano caso di monsieur B, onorevole senatore che quel ruolo vuole ora e i futuro, ma a cui motu proprio rinuncia.

 

Comunque gli appassionati di telenovela non disperino la soap opera BertoldoB potrebbe continuare ancora. Archiviata l’idea delle strumentali dimissioni, alla fucina berlusconiana degli Azzeccagarbugli qualcuno sempre si arrovella per allestire ciambelle di salvataggio al capo.

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello
Webmaster: Carlo Anibaldi 

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