Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

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Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

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Torino

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IL VIAGGIO DEL PARTIGIANO ANDREA

 “Sono stato partigiano con mio fratello. Poi sono diventato partigiano di Gesù. ‘Partigiano’ vuol dire scegliere da che parte stare. E Gesù sta dalla parte degli ultimi, mai del potere”.

Era così, Andrea Gallo. Figura d’eccezione, non solo nella Chiesa cattolica, ma nell’intera società italiana. Un cittadino, anzitutto, come dovrebbe essere ogni cittadino degno di questo nome: attento ai diritti di tutti, ed in particolare a quelli dei più sfortunati e dei perseguitati; senza escludere omosessuali e tossicodipendenti. Un cristiano, che si sforzava di esser tale non solo a parole, di tradurre la teoria in azione, anche e soprattutto quando questa coerenza infastidiva le gerarchie ecclesiastiche. Un Uomo, a tutto tondo, che non considerava nulla e nessuno indegno della sua cura e della sua attenzione.

Non ha fatto carriera. Forse proprio perché era così. Non è diventato importante nelle scale gerarchiche vaticane: gli mancavano, evidentemente, alcuni requisiti fondamentali. Ad esempio, non considerava la povertà un bene, ma un’ingiustizia da abbattere, un gigante Golia contro cui scagliare un colpo mortale con la sola arma che aveva: la schiettezza. E contro le ingiustizie prendeva posizione. Anche quando ciò comportava lo schierarsi apertamente in favore di idee libertarie, poco gradite ai suoi superiori (dotati di narici molto sensibili all’odore di sovversione). Non si curava, insomma, di piacere ai potenti. Preferiva piuttosto sentirsi in pace con la propria coscienza.

Amava i giovani, Andrea. Nel suo quart’ultimo libro (Non uccidete il futuro dei giovani, Milano, Dalai, 2011), leggiamo queste parole: “Giovani, vi siete svegliati, ora non fatevi riaddormentare o ingannare! (…) Sì, svegliatevi ancor più, protestate, organizzatevi, ribellatevi”. Un cristiano militante, un “partigiano del Vangelo” e della Costituzione (da lui considerata parimenti importante), che non predicava agli ultimi di restare ultimi per ottenere il Paradiso (non lo predicava nemmeno Gesù, del resto). Credeva nella lotta nonviolenta, come Gandhi, Capitini, Simone Weil, Martin Luther King: quella lotta che non può essere evitata, perché il compito di ogni essere umano è quello di combattere per difendere i deboli; non di convincerli alla rassegnazione e alla disperazione. “La miseria è illegale”, proclamava.

Andrea Gallo ci ha insegnato e dimostrato che il nostro pensiero può essere libero (e tradursi in libertà di azione) anche se occupiamo nella società un posto che sembra contraddire a priori la nostra libertà interiore. E questo è un insegnamento valido per tutti: credenti e non, cattolici e diversamente cristiani.

Era laico, pur essendo un prete, Andrea. Libertario, malgrado l’ostilità più volte manifestatagli  da prelati potenti. Sincero, in una società sempre più gretta, meschina ed ipocrita.

Andrea Gallo è vivo. Il suo esempio non è soggetto al comune destino di morte. Come un piccolo seme, dal cui silenzioso lavoro quotidiano nasce un grande albero ombroso, protettivo per tutti e carico di fiori, frutti e semi di vita nuova, in un ciclo senza fine.

 

Alvaro Belardinelli

223 Maggio 2013

Roma, 23 maggio 2013

 

 

 

 

 

 


 

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