«Penso che la normativa che abbiamo creato per il lavoro privato debba essere estesa anche al pubblico impiego, tenendo conto delle sue specificità». Come era stato ampiamente anticipato fin dalle discussioni iniziali sull’art. 18, il governo stringe i tempi per rendere licenziabili ad libitum anche gli statali. Elsa Fornero, intervenendo alla conferenza dell’Ocse sulle riforme strutturali, non si è nascosta. «Non siamo intervenuti (sull’art. 18, ndr) per ingraziarci gli imprenditori o attaccare i sindacati, ma per rispondere agli interessi del paese. La gente non critica il nostro cambiamento dell’articolo 18, ma critica i giudici».
L’impressione che il ministro parli soprattutto allo specchio, è confermata dai toni nettamente berlusconiani delle sue argomentazioni: «la gente pensa che con i nostri giudici ci sarà sempre il reintegro». Ma, secondo il ministro, «non può essere che il governo fa una riforma sul presupposto che una categoria come quella dei giudici non sappia fare il suo lavoro». Il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, si è subito allineato: «condivido ed è quello che cercheremo di fare, cominciando proprio con la flessibilità in entrata (precarietà, ndr): domani ne parlerò con i sindacati».

Fonte: red. - il manifesto, 25 settembre 2012