Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

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Torino

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“Addio Sasà. Bentivegna un eroe della Resistenza italiana”




“La scomparsa di Rosario Bentivegna è una grossa perdita per l’Anpi, di cui era presidente onorario, per l’antifascismo e per il Paese. E’ stato un grande eroe della Resistenza italiana e un testimone straordinario della Memoria di quel periodo”. E’ quanto ha dichiarato l’Anpi Roma e Lazio in un comunicato stampa.

“Bentivegna - si legge nella nota - è stato uno dei principali protagonisti della Resistenza a Roma e nel Lazio, partecipando a numerose azioni contro i nazisti e i fascisti sia nella capitale, nell’ambito dei Gap comunisti, che in altre località della provincia (ad esempio sui Monti Prenestini). Ha poi coerentemente continuato in tutta la sua vita l’impegno in politica per la libertà e la democrazia e nel sindacato per la prevenzione della salute dei lavoratori e per migliori condizioni di lavoro, testimoniando sempre con determinazione e coraggio la sua netta contrarietà ad ogni tipo di violenza, terrorismo e integralismo religiosi o politici”.

“Bentivegna è stato un intellettuale di primo ordine, un giornalista impegnato, un medico sensibile, un sindacalista difensore dei deboli. Non va ricordato solo per via Rasella, che pure è stato il più efficace attacco partigiano compiuto in una capitale occupata dai nazisti e contribuì a mostrare agli uomini liberi di tutta Europa che i nazisti non potevano sperare di restare impuniti per i loro misfatti. L’Anpi difenderà in ogni sede la sua memoria e quella degli altri gappisti che parteciparono a quell’azione partigiana, che ciclicamente vengono ingiustamente accusati di aver compiuto un attentato e di viltà per non essersi consegnati. In realtà erano combattenti per la libertà”.

“La giustizia italiana, a tutti i livelli - conclude il comunicato dell’Anpi - ha sanzionato che l’azione di via Rasella fu un legittimo atto di guerra contro l’esercito occupante straniero, eseguito in pieno raccordo con il comando alleato, che non vi fu alcun invito da parte del Comando tedesco a consegnarsi e che la rappresaglia fu eseguita da Kappler in tempi così rapidi (meno di 24 ore) che non vi sarebbe neppure stato il tempo di farlo. Il battaglione Bozen, obiettivo dell’attacco, era costituito da altoatesini di età compresa tra i 26 e i 43 anni che avevano optato per la nazionalità germanica, avevano scelto di far parte del corpo di polizia nazista delle SS ed attraversavano armati la città di Roma in violazione degli accordi”.

Il Partigiano ‘Sasà’, medaglia d’argento per la Resistenza, ha continuato a combattere per tutta la sua vita, come testimoniato nel suo ultimo libro, dove ricorda le sue battaglie, quelle vinte in tribunale contro le diffamazioni e le mistificazioni a mezzo stampa, non per difendere se stesso, ma il valore del contributo della Resistenza alla costruzione della pace e della democrazia.

Oggii 4 aprile alle ore 10,30 sarà aperta al pubblico la camera ardente allestita presso la sala “Peppino Impastato” della Provincia di Roma.

ANPI Roma e Lazio, 3 aprile 2012

 

 

 

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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