Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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Crocifissi di ritorno - sentenza della Grande Camera di Strasburgo

Corte europea dei Diritti dell'Uomo,  Strasburgo, Grande Camera, sentenza del 18 marzo 2011  caso  Lautsi c. Italia ricorso  no 30814/06. (il caso del crocifisso nella scuola pubblica)  In riforma della sentenza del 3 novembre 2009,  dichiara che l’esposizione del  crocifisso nelle aule scolastiche italiane  non viola il diritto dei genitori di istruire i loro figli secondo le loro convinzioni, né il diritto dei bambini alla libertà di religione o di coscienza, in quanto  tale  esposizione non è associata a pratiche di indottrinamento a favore della religione cattolica, né ad intolleranza verso altre religioni.

(massima non ufficiale a cura dell’avv. Maurizio de Stefano)

www.dirittiuomo.it  


vedi Comunicato Stampa e L'intera sentenza

 

La Grande Camera della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, in data 18 marzo 2011 ha deciso la questione della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche della scuola pubblica in Italia (Caso Lautsi c. Italia ricorso n. 30814/06) .

La Grande Camera , in sede di riesame, ha riformato in toto il responso della sentenza della stessa Corte (del  3 novembre 2009), ritenendo che l’esposizione del  crocifisso nelle aule scolastiche italiane  non viola il diritto dei genitori di istruire i loro figli secondo le loro convinzioni (diverse da quelle della religione cattolica).

Preso atto che sussiste un contrasto di giurisprudenza in materia, tra il Consiglio di Stato e la Cassazione italiane e che la Corte Costituzionale italiana non si è pronunciata,  la Corte europea dichiara che non  le spetta di  prendere posizione su questo dibattito.

La Corte europea constata che, prescrivendo la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche delle scuole pubbliche, la regolamentazione italiana dà alla religione maggioritaria del paese una visibilità preponderante nell'ambiente scolastico, ma ciò non è sufficiente  per ritenere sussistente la violazione dell’ articolo 2 del Protocollo n. 1 che impone allo Stato di rispettare  il diritto dei genitori ad una educazione ed all’insegnamento  conformemente alle loro convinzioni religiose (diverse dalla religione di maggioranza).

 

Nel caso di specie la Corte  ritiene che  il crocifisso affisso sulla parete sia un simbolo passivo,  se non è associato ad un insegnamento obbligatorio del cristianesimo  o alla partecipazione obbligatoria a pratiche religiose  e se non impedisce agli alunni di altri culti di portare i simboli della propria diversa religione, e se non è associato all’intolleranza verso altre religioni.

Non sussistendo in Italia,  questo contesto di indottrinamento a favore della religione di maggioranza, né di intolleranza verso altre religioni o convinzioni filosofiche, le   autorità italiane  con l’esposizione del  crocifisso nelle aule scolastiche hanno agito nei limiti del margine di apprezzamento loro consentito nei confronti del rispetto del diritto dei genitori ad una educazione ed all’insegnamento  conformemente alle loro convinzioni religiose (diverse dalla religione di maggioranza).

 

 

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http://www.periodicoliberopensiero.it/news/news_20091103-europa-crocefissi.htm

http://www.statoechiese.it/images/stories/2010.3/

belgiorno_crocifissom.pdf

http://www.periodicoliberopensiero.it/pdf/

interventionGiordanoBruno.pdf

http://temi.repubblica.it/micromega-online/crocefisso-nelle-scuole-rammarico-degli-evangelici-per-la-sentenza-della-corte-europea/

 

 

Un crocefisso niente affatto innocuo (articolo di Maria Mantello su Micromega del 19 Marzo 2011)


Strasburgo 18 marzo 2011 - CROCIFISSO REVOCATO
tra piroette ... e qualche paletto laico-libertario...
di Maria Gabriella Belgiorno de Stefano
(professore di diritto ecclesiastico, facoltà di Scienze Politiche, Università di Perugia)


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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