Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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La Cei contro don Gallo e contro Vieni Via con me

 

 

Durissimo attacco del giornale della Cei, presieduta da Bagnasco: è un prete vanitoso...

Don Gallo, comunque, non è pentito e tira dritto per la sua strada. Rifarebbe tutto, perché la chiesa o dialoga con la comunità di fedeli e non, o si condanna all'emarginazione.

 

Durissimo attacco del giornale della Cei, presieduta da Bagnasco: è un prete vanitoso. Sotto accusa la presenza a "Vieni via con me", dove sono state raccontate le storie di Giorgio Welby e Eluana Englaro e in cui il fondatore della comunità di San Benedetto ha letto il suo elenco di incontri che gli hanno cambiato la vita: da Dossetti e don Milani 

Tutto in cinque minuti. Il tempo riservato, lunedì sera, a don Andrea Gallo per leggere il suo elenco sul finale della seconda puntata di Vieni via con me, la trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano. Cinque minuti, e l'Avvenire, l'organo ufficiale della Cei, la conferenza episcopale italiana, presieduta dall'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, ieri esce con un titolo in prima pagina «Straripa la Faziosità», e rincara la dose all'interno con due editoriali. Uno, firmato da Davide Rondoni, parla della chiesa come "unico bersaglio vero" della trasmissione e accusa «qualche prete vanitoso che in tv si è prestato a fare da scendiletto», delle prediche di Fazio e Saviano che l'editorialista definisce «squinternate e faziose».

Di preti, l'altra sera a Vieni via con me si è visto solo don Andrea Gallo, che ha letto come gli altri ospiti, da Fini a Bersani, il suo elenco di incontri brevi. Certo, era una serata particolare, dove si raccontava la storia di Eluana Englaro e quella di Piero e Mina Welby, quindi di eutanasia. Un tema a cui, come è ovvio, la sensibilità della chiesa e del suo giornale ufficiale, sono particolarmente sensibili. Ma, soprattutto, è stata la serata dove si è parlato di funerali cattolici per personaggi come il generalissimo Francisco Franco, dittatore spagnolo, Augusto Pinochet, cileno, o di mafiosi, mentre a Piero Welby sono stati negati. È anche da questo, forse, che sono partite quelle accuse pesanti anche nel linguaggio, al «prete vanitoso» che si è prestato «a far da scendiletto».

Com'è andata davvero a Vieni via con me lo sanno tutti i telespettatori che l'hanno seguita, un record, con punte di oltre 10 milioni. Per gli altri, ecco, in sintesi, che cosa è successo.

Parte Roberto Saviano raccontando il pericolo criminalità organizzata che sempre più sta assediando il nord, cercando contatti con la politica, poi Bersani e Fini, il papà di Eluana mentre ancora Saviano racconta la storia d'amore tra Piero e Mina Welby. Don Andrea Gallo, intanto, ha aspettato nei camerini, il suo turno in scena arriva poco prima delle 23 e 30. Ha il suo elenco: è una serie di brevi incontri, di frasi, di momenti con personaggi diversi. Fabio Fazio, seduto su un gradino accanto a lui, lo presenta come «un mio amico» e lo invita a leggere.

Il don, come lo chiamano i ragazzi della comunità di San Benedetto al porto, parla di Dossetti, di don Milani e dei loro insegnamenti, con il suo linguaggio diretto ribadisce il suo concetto di chiesa dialogante, per essere vicina alla comunità dei credenti. È un elenco, e dopo cinque minuti, è tutto finito. Ma tanto basta per scatenargli contro le durissime critiche di Avvenire.

Prete vanitoso, servo, parole che mai, racconta ieri in comunità, avrebbe immaginato di sentirsi dire. Lo confortano le mail che ha ricevuto, tantissime, lo amareggiano non le critiche, ma il tono e il modo usato. Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, non gli ha fatto arrivare direttamente nessun rimprovero. Ma è difficile pensare che l'arcivescovo fosse all'oscuro delle mazzate dell'Avvenire. Don Gallo, comunque, non è pentito e tira dritto per la sua strada. Rifarebbe tutto, perché la chiesa o dialoga con la comunità di fedeli e non, o si condanna all'emarginazione.

 

Wanda Valli, la Repubblica Genova.it, 18-11-2010

 

 
 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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