Se la Chiesa non confessa le sue colpe... i cattolici devono cercare un’altra guida spirituale.

Timothy Shriver, figlio di Eunice Kennedy, sorella di John.

«Se questa Chiesa, con la sua attuale gerarchia, col suo papa e i suoi vescovi non saprà confessare la Verità; se continuerà a nascondere le proprie colpe, come Nixon lo scandalo  Watergate; se si dimostrerà più votata al potere che a Dio, allora noi cattolici dovremo cercare altrove una guida spirituale».

É l’appello-invettiva che Timothy Shriver ha lanciato dalle pagine del Washington Post  il 5 aprile 2010.

Il giorno precedente era Pasqua e Timothy Shriver, illustre membro della famiglia Kennedy (l’ex presidente John era suo zio) si è detto stupefatto dal silenzio del Pontefice, in occasione della benedizione Urbi et Orbi, sullo scandalo degli ecclesiastici predatori d’infanzia.

Un silenzio reso ancora più drammatico, dalle parole del cardinal Sodano, che in quella stessa occasione, nel riconfermare tutta la solidarietà della Chiesa al papa aveva parlato di chiacchiericcio dei media.

Il messaggio di Shriver ha fatto subito il giro del mondo e il suo autore in una intervista pubblicata sul quotidiano La Repubblica il 6 aprile, ha dichiarato che il papa «deve dimostrare con urgenza la leadership spirituale e morale cui noi cattolici agogniamo» e se questo non accadrà «allora dovremo rivolgerci altrove... per tornare alla fede che noi professiamo, che è fede in Dio, e non in una gerarchia che ha perso credibilità , e pare più votata a conservare il potere che a vivere nello spirito del Vangelo».