ABORTO: cosa si nasconde (ma non troppo) dietro la moratoria Buttiglione - Binetti  

La Camera dei deputati ha approvato il 15 luglio la mozione del presidente dell'Udc Rocco Buttiglione, firmata anche dalla teodem del Pd Paola Binetti, con cui si chiede al Governo italiano di farsi promotore all’Onu di una risoluzione che “condanni l’uso dell’aborto come strumento demografico”. Bocciate invece le proposte di esponenti del Pd, dei Radicali e dell’Idv, che puntavano ad una politica di prevenzione dell’aborto basata sull’educazione agli anticoncezionali e a combattere le malattie a trasmissione sessuale, nonché ad affrontare il boom demografico.

Su quest’ultimo punto, come sottolinea Silvana Mura (Idv), si gioca la partita mondiale che coniuga qualità della vita e maternità responsabile.

Maria Antonietta Farina Coscioni, ricorda lo storico cartello dei radicali: “Più contraccezione, meno aborto”. E come in Italia le extracomunitarie fanno salire il numero degli aborti (in drastica diminuzione di anno in anno) proprio in mancanza di una cultura della programmazione delle nascite.

Livia Turco (Pd) ha ribadito che  «la libertà di scelta delle donne è un valore universale ed indivisibile e deve valere in ogni parte del mondo». Ed è un vero errore, ha aggiunto, che nella mozione approvata non sia stato accolto il «riconoscimento esplicito della libertà di scelta».

Già, la libertà di scelta e di autodeterminazione: lo spauracchio dell’integralismo religioso. E’ tutta qui la differenza. E a rimarcarla è proprio Buttiglione: "Siamo tutti d'accordo che l'aborto è comunque un male, ma ci dividiamo sempre tra chi è per la vita e chi è per la scelta. E' ora di contrastare tutti insieme chi nel mondo è sia contro la vita sia contro la scelta".

Peccato che la scelta per l’onorevole e per la maggioranza che ha approvato la sua mozione, coincida col modello del “fiat mariano”. La donna  fattrice. Il corpo contenitore, allevatore di embrioni (cosa del resto prevista in Italia già dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. 1).  Nonostante le formali rassicurazioni che la 194 non si tocca, riemerge la triade confessionalista: aborto = peccato = reato! E con esso il tormentone della tutela della vita: “dal concepimento fino alla morte naturale”.. Aspettiamoci allora una mozione per contrastare il “testamento biologico”, in vigore già in molti paesi, e che in Italia con la legge Calabrò già approvata al Senato, si vuole di fatto negare 2) . Insomma ancora una volta, dall’Italia partono le crociate “per la vita”. Ovviamente cattolica apostolica, romana. Amen.

1) http://www.periodicoliberopensiero.it/

archivio/articolo_06_2005_radiovaticana.htm;

 http://www.periodicoliberopensiero.it/

news/news_20080124_legge40.htm