Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

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caccia alle streghe nel nostro Paese

medici boicottano gli anticoncezionali. E’ reato di interruzione di pubblico servizio

2 aprile 2008 - Per i medici di Pisa che si sono rifiutati di prescrivere a due ragazze la pillola del giorno dopo* si configura il reato d’interruzione di pubblico servizio, come ha ribadito anche Enrico Rossi, Assessore Regionale alla Salute della Toscana.

I fatti: Alla vigilia di Pasqua, una ragazza ventenne, accompagnata dal fidanzato, si è recata nel pomeriggio alla guardia medica del villaggio I Passi per la ricetta del farmaco anticoncezionale d’emergenza, ma sul portone ha trovato un cartello: "Presso questo ufficio non viene prescritta la cosiddetta pillola del giorno dopo". Un episodio analogo si è verificato sempre a Pisa nella notte tra il 22 e il 23 marzo al pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara, quando un'altra ragazza, accompagnata da un’amica, avrebbe ricevuto il consiglio di rivolgersi alla guardia medica, visto che all’ospedale le emergenze erano già tante: "Abbiamo telefonato alla guardia medica - ha raccontato la ragazza - ma ci hanno risposto che era meglio restare al pronto soccorso perché nessuno dei medici ci avrebbe prescritto il farmaco". La Asl 5, confermando l'apertura di una inchiesta interna per quanto riguarda le guardie mediche, ha precisato che al pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera-universitaria pisana (Aoup) poi la pillola del giorno dopo è stata somministrata in entrambi i casi. "Da un controllo effettuato sui registri di accesso nelle due giornate del 22 e 23 marzo scorsi - spiega la nota della Asl datata 1 aprile 2008- risulta che si siano presentate due ragazze, una alle 18 del pomeriggio del 22 marzo e l'altra alle 4 del mattino del 23 marzo, con richiesta di somministrazione della 'pillola del giorno dopo' e a entrambe le pazienti è stata somministrata”.

Commento: L’inchiesta della Asl e della Procura della Repubblica continua. E non potrebbe essere diversamente. Un medico è al servizio dei pazienti e non può arbitrariamente far prevalere le sue concezioni ideologiche, magari decidendo quali farmaci siano in linea con la fede nella sua Chiesa. Immaginiamo di aver bisogno di una trasfusione di sangue, e incappiamo in un medico testimone di Geova, che ce la negasse. Oppure che la visita ginecologica fosse impedita da un integralista islamico. Oppure che un genitore, in nome di rituali a cui è affezionato, si recasse in ospedale per chiedere l’escissione della clitoride della propria figlia…

L’elenco potrebbe continuare. La soluzione è solo l’applicazione delle leggi democratiche dello Stato, il cui baluardo è la laicità. Che innanzitutto significa separazione tra Stato e Chiese.

Si badi bene! Nessuno impedisce ad esempio ad un testimone di Geova, adulto e capace di intendere e di volere, di rifiutare a se stesso la trasfusione; come nessuno impedisce ad un cattolico di non far uso di anticoncezionali, applicando rigorosamente il catechismo della sua Chiesa. Anzi, è proprio la laicità a garantire la sua fede. Ma la sua personale visione religiosa, non può diventare legge dello Stato. Sarebbe una Sharia. In Italia il papa re, è bene ricordarsere, è caduto il 20 settembre 1870. E la sua teocrazia è costata a tutti molte croci!

P.S.: ma il cristiano, stando alla grandezza del dettato Evangelico, la croce non la dovrebbe prendere su di sé? Allora perché alcuni di loro continuano a volerla scagliare come un maglio sugli altri?

*si tratta di un contraccettivo d’emergenza che ha lo scopo di bloccare l'ovulazione, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di altro sistema contraccettivo. Il “Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” ha chiarito che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel (pillola abortiva) non ha alcun effetto su un eventuale ovulo fecondato. Insomma non è assolutamente un farmaco abortivo. Pertanto non va confusa, come qualcuno strumentalmente fa, con il Mifepristone: la pillola abortiva RU-486.

Direttore Responsabile: Maria Mantello Webmaster: Carlo Anibaldi 

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