Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

Requires Acrobat Reader.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO"

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale:

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

telefax: 067001785,


e.mail

Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web

prof. Maria Mantello


Roma


e.mail

Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino


e.mail , e.mail2

Il “Coraggio Laico” torna a piazza Navona

 

1l 12 maggio del 1974, piazza Navona si riempiva di una folla di cittadini per festeggiare la vittoria del referendum sul divorzio. La stragrande maggioranza degli italiani aveva votato No, salvando la legge Baslini-Fortuna.  Fu un evento straordinario! Gerarchie vaticane, fascisti e democristiani dovevano loro malgrado prendere atto che il paese era cresciuto. Esisteva un’Italia civile, progredita e  progressista, che rivendicava libertà di scelta e di autodeterminazione.

Il 12 maggio del 2007, a distanza di 33 anni, l’Italia laica e libertaria è tornata a piazza Navona per ricordare quella vittoria. Ma soprattutto per dire no all’abbraccio tra clericali e forze politiche. Per sollecitare una legge che riconosca pubblicamente i diritti dei conviventi. Nello stesso giorno e nelle stesse ore, a piazza s. Giovanni, c’era chi manifestava per negare questo diritto. Erano i convocati dalle gerarchie ecclesiastiche. Una fitta rete di parrocchie e organizzazioni parallele al Vaticano è sfilata in processione intonando canti di Chiesa sotto vessilli di Cristi e Madonne. Una marcia su Roma ben orchestrata per avere la massima risonanza possibile. Ma grazie alla manifestazione di piazza Navona, promossa da Radicali, SDI e Rosa nel pugno e da tante realtà politico-culturali laiche non è stato così.  Man mano che si avvicinava il 12 maggio anche le testate più genuflesse al Vaticano hanno dovuto infine dar conto di due manifestazioni:  a s. Giovanni  il cattolico “Family day”; a piazza Navona il “Coraggio Laico”.

 

 

                       

“Buon compleanno Italia coraggiosa! Buon compleanno Italia civile! Buon compleanno Italia laica! Buon Compleanno Italia che non si inginocchia davanti a nessuno! E che non bacia anelli e meno che mai quello del papa!”.  Con queste parole alle 15.30, Alessandro Cecchi Paone, 'speaker' ufficiale del “Coraggio Laico”, dava il via alla manifestazione a cui hanno partecipato fino a tarda serata migliaia di persone. “C’è un’altra piazza in questa città –ha detto ancora Cecchi Paone- che oggi è basata sull’esclusione, sulla condanna e sulla paura.  Noi invece siamo una piazza aperta a tutti, che crede nell’amore e nella libertà. ...Ringrazio tutti i presenti: partiti ed associazioni laiche e libertarie”. E rivolto alla nostra associazione: “Ci sono gli amici dell’Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno, che quei signori di s. Giovanni hanno bruciato nella piazza qui accanto, perchè ieri come oggi vogliono reprimere il libero pensiero, l’anelito alla libertà di agire e pensare autonomamente e responsabilmente”.

Sul palco molti artisti e gruppi musicali: Simone Cristicchi, Violante Placido, Marco Masini, Leda Battisti, Frankie Hi Energy, Uvistra, Altera, Claudenza D, Red Onions, Valentina Gautier, Carlo Avarello, I Paan, Presi per Caso, Emanuela Ferruzzi, Blues Willies, Radio Dervisci, Momo, Kelly Jois, South Ska. C’è anche il regista Marco Bellocchio. C'è il cantautore Andrea Rivera, che l’Osservatore Romano aveva definito terrorista per aver detto al concerto del 1 maggio a Roma che la Chiesa non si è mai evoluta. E per giunta si è schierata dalla parte di dittatori come Franco e Pinochet.

Luciana Litizzetto, che non è potuta intervenire di persona per problemi di salute, è presente in video: “in un mondo dove c’è la bomba atomica nel cassetto ci si preoccupa dei Di.Co.” – ha detto l’attrice, che al papa e alla Cei ha lanciato questo appello: “fatela finita di dire che l’omosessualità è una malattia. ... Non occupatevi delle nostre beghe d’amore. Mica noi andiamo a dire come dovete fare i conclave”.

Sono tanti i politici. Tutti evidenziano il pericolo del fondamentalismo religioso, che sta mostrando i muscoli per ottenere sempre più concessioni. Ma i diritti non sono negoziabili. E all’integralismo si risponde rafforzando la laicità dello Stato. Promuovendo una politica che coniughi libertà e giustizia, perchè senza la prima non ci può essere neppure la seconda.

Lo ha ricordato Emma Bonino (Ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee Radicali), richiamando i politici al dovere di servitori dello Stato. Lo ha sottolineato Enrico Boselli (SDI), mettendo in guardia dalla pretesa delle gerarchie di inglobare tutti i credenti. C’è tutto un mondo di cattolici, infatti, che proprio sul terreno della laicità sa confrontarsi: e che spesso dissente dalla precettistica della sua Chiesa. Roberto Villetti, spiega anche il senso della manifestazione: “non potevamo consentire che oggi, anniversario della vittoria del divorzio, ci  fossero a manifestare senza nessun contraddittorio gli eredi degli sconfitti di allora”. Ugo Intini (Rosa nel Pugno), sottolinea in particolare le incoerenze del liberismo italiano, che mentre in economia vuole lo stato minimo, sulla vita privata vorrebbe quello etico. E secondo i dettami della Chiesa.

Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) dice con orgoglio di aver giurato sulla Costituzione Repubblicana, che è laica. E denuncia con forza la vergognosa campagna di discriminazione dal sapore clerico-fascista contro i conviventi che, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere, non scardinano con la loro presenza la famiglia tradizionale. Franco Giordano (Rifondazione Comunista) denuncia il fatto che sulla famiglia si sta costruendo una bolla ideologica che pesa sull’autonomia dello Stato e ne mette a rischio la laicità.

Fabio Mussi (Sinistra Democratica), ricorda i progressi dell’Italia sulla strada dei diritti civili. Ed afferma con forza il dovere per la politica di promuovere l’emancipazione degli individui: Liberi nella responsabilità di autodeterminarsi; Liberi dal bisogno. Antonio Del Pennino (PRI), non risparmia critiche alle gerarchie vaticane e ai politici che le assecondano. E cita J. F. Kennedy: <<se la  mia chiesa tentasse di costituire ostacolo alla mia responsabilità di servitore della cosa pubblica, farei notare che si tratterebbe di un’iniziativa indebita. Un’iniziativa da considerarsi uno sconsiderato tentativo di interferire nel sistema politico italiano>>.

Katia Bellillo (Comunisti italiani) dà risalto al fatto che se la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, non vuol dire che ci sia una sovrapposizione fra società naturale e matrimonio. Non si possono escludere dalla tutela dei diritti coppie di fatto, siano esse eterosessuali o omosessuali.

Luigi Manconi (sottosegretario alla Giustizia), che ha presentato il primo progetto di legge per i Pacs, richiama con amarezza come da noi, anche le conquiste più elementari abbiano trovato sempre oppositori pronti a gridare allo scandalo.

“Dovrebbero ringraziarci  quelli di s. Giovanni- afferma Chiara Acciarini (sottosegretario alle Politiche per la Famiglia) - Noi abbiamo lottato per il divorzio e loro ne hanno usufruito”. E rammenta a tutti come la definizione di diritti e libertà non possa essere monopolio di un gruppo. Fosse pure di maggioranza.

Cinzia Dato, vuole sottolineare il ruolo nel neonato Partito Democratico della Margherita. Qualcuno dal pubblico la interrompe. Ma la parlamentare continua e difende la laicità dello Stato: “un valore che va promosso al di là delle appartenenze politiche”.

Marco Cappato parlamentare europeo e segretario dell'Associazione Luca Coscioni, punta senza mezzi termini al cuore della questione Vaticano in Italia: “Abolire il concordato per liberare tutti, soprattutto i cattolici dall’uso che fanno le gerarchie della loro religione”.

Non poteva mancare l’infaticabile segretaria dei Radicali, Rita Bernardini, che ha menzionato le conquiste civili e il ruolo dei radicali; ma che ha espresso anche viva preoccupazione per la deriva clericale a cui bisogna porre argine affinché l’Italia non diventi una teocrazia.

Sul palco si alternano anche i rappresentanti delle più importanti associazioni gay: Sergio Lo Giudice, Rossana Praitano, Francesca Polo. Da anni lottano contro i pregiudizi omofobi e per il riconoscimento alle coppie omosessuali. Ci sono esponenti del cristianesimo protestante, come Anna Maffei, pastora e presidente dell'Unione Cristiana Evangelica Battista, che ricorda  il coraggio laico della sua Chiesa, unica a non aver chiesto di accedere ai finanziamenti dell’8 per mille. C’è Franco Barbero, presbitero della comunità di base di Pinerolo, scomunicato dal Vaticano. Pronuncia parole che sono pietre: “Ne abbiamo abbastanza della Chiesa dei dolori. Dei dolori inflitti agli altri... la battaglia per le libertà è una battaglia cristiana, perchè Gesù non ha mai allontanato nessuno... Qualcuno dovrebbe informare la Chiesa del palazzo che lo Stato Pontificio è finito”.

Sono ormai le 22, e l’intervento conclusivo è di Marco Pannella (il laeder storico dei radicali). Ricorda gli anni storici delle lotte e delle conquiste civili. Ricorda l’onestà intellettuale di Ernesto Rossi, di Altiero Spinelli, le loro grandi idee libertarie che non potranno mai essere represse. E che saranno vincenti nella Storia. Su questa lunghezza d’onda, rivendica il “coraggio dei laici”, che non si tirano indietro di fronte alle battaglie civili che vanno comunque fatte. E che sono tanto più significative se si pensa che si fanno con poche forze, senza i miliardi che questo stato italiano regala al Vaticano.

Suppl. al periodico indipendente L'INCONTRO (Via Consolata 11, Torino)

Registrazione: Tribunale di Torino, n.481/49.

Direttore Responsabile: Bruno Segre   Responsabile Web: Maria Mantello 

Direzione e Redazione: Via Consolata 11 - 10122 Torino (Tel. e Fax +39(0)11-5212000)

Codice Fiscale 03869901003 - Partita IVA 07899410018   Annate arretrate: inviare richieste alla Direzione - : Roberta Fabrizi